L’avvocato Claudio Salvagni, uno dei legali di Massimo Giuseppe Bossetti, è intervenuto ai microfoni di Legge o Giustizia condotto da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus per commentare le dichiarazioni della sorella del muratore di Mapello.
Bossetti vuole dimostrare la sua innocenza con la perizia. Tutto il resto sono speculazioni
“In carcere Bossetti deve aver saputo chi uccise Yara”. Queste le parole dette da Laura Letizia Bossetti la settimanale Giallo: “L’ho incontrato di recente. A mio modo di vedere la signora Laura Bossetti ha completamente frainteso le parole del fratello – ha detto Salvagni – a differenza della sorella, vedo Massimo Giuseppe Bossetti molto spesso. Lui non ha alcun sospetto su nessuno. Ha scritto quella lettera partendo da un presupposto: l’assassino non è lui. Il significato era chiaro. Bossetti è innocente quindi l’assassino è ancora fuori. Lo ribadisco anche io. Gli assassini sono in libertà. Tutto il resto sono speculazioni totalmente destituiti di alcun fondamento, inutili e anche dannose. Si associano queste dichiarazioni a strategie della difesa. Assolutamente no. Siamo impegnati e concentrati sulla Cassazione, quando si parlerà di diritto.
Queste cose non ci interessano. Ognuno può esprimere le proprie opinioni, anche la sorella di Massimo Bossetti anche se quello che dice non lo condivido. Conoscono Massimo Bossetti perfettamente e posso assicurare che non sta coprendo nessuno. Lui è disperato perché non riesce a difendersi. Lui vuole dimostrare la sua innocenza con la perizia. Tutto il resto sono speculazioni. Negare ad oltranza la perizia, come avvocato, mi fa venire qualche sospetto. Non ci può essere un ossequio nei confronti di qualcosa svolto da una parte processuale, l’accusa, quando Bossetti ancora non esisteva e non era neanche indagato. Ricordiamo che ci sono le provette al San Raffaele di Milano: perché non fare questo confronto? Non serve essere grandi giuristi per capirlo. Se poi dopo le analisi del Dna verrà confermato che è il suo allora continuerà a scontare la sua pena. Altrimenti dovrà essere liberato”.