Condividere studio e lavoro con i colleghi di altri paesi d’Europa; imparare una nuova lingua e migliorare il proprio inglese; fare nuove amicizie e stringere accordi professionali: tutto questo è l’Erasmus Staff Week, la settimana di Erasmus a cui possono partecipare i dipendenti di tutte le università europee. Ho già partecipato, nel 2017, a due Staff Week  (in Islanda e in Finlandia); quest’anno ho scelto come destinazione la Francia. Dal 18 al 23 giugno sono stata ospite dell’Università del Monte Bianco a Chambéry, per affrontare un corso intensivo di francese. L’obiettivo era quello di aumentare le mie competenze personali e professionali e, come nelle precedenti occasioni, posso dirmi soddisfatta per l’esperienza fatta.

Erasmus Staff Week a Chambéry

Sono partita per questa settimana dal titolo “Brush your French in the Alps” insieme alla collega Laura Pecetta, che per il nostro ateneo si occupa di relazioni internazionali. Sono stati giorni vissuti intensamente, con lezioni di francese dalle 8.30 del mattino e un ricco programma di attività previsto dallo staff dell’università del Monte Bianco per i nostri pomeriggi. Tra una visita alla vicina città di Annecy, un’escursione in montagna, una crociera sul lago di Bourget, la visita del minuscolo villaggio di Chanaz e l’incontro ufficiale con la vice sindaca di Chambéry non abbiamo mai fatto rientro nel nostro residence prima delle 23! E poi i compiti e gli esercizi da fare per il giorno dopo: siamo tornate studentesse in un baleno.

Smontare pregiudizi e stereotipi: un modo per imparare una lingua e scoprirsi europei

Le nostre lezioni di francese si sono svolte in un modo molto interessante e che, devo ammettere, non mi sarei aspettata. Ero in classe con colleghi britannici, finlandesi, tedeschi, sloveni, italiani, spagnoli, greci e portoghesi e le nostre giornate sono cominciate sempre con l’analisi di pregiudizi e stereotipi che circondano ogni nazionalità. Abbiamo cominciato con quelli che riguardano la Francia e i cittadini francesi, a cui ha risposto Frédéric Michelland, il nostro docente, professore della CILFA (il centro internazionale di lingua francese di Annecy), poi pian piano è toccato a tutti parlare del nostro rispettivo paese e confermare o smontare l’idea che gli altri hanno di noi. Cosa pensano di noi italiani? I colleghi europei ci hanno definiti chiacchieroni e affascinanti, accoglienti ma anche disorganizzati. Per tutti l’Italia è un luogo meraviglioso e molti hanno indicato il viaggio nella penisola come il più indimenticabile della loro vita. Parlare di questi temi ovviamente era un pretesto per conoscerci meglio e per esercitare il nostro francese. Dalle difficoltà nell’esposizione sono nati gli approfondimenti grammaticali di cui avevamo bisogno per rispolverale le nostre competenze linguistiche.

L’Erasmus, la politica europea e l’amicizia

Questo non è un periodo semplice per l’Unione Europea, lo sappiamo tutti. C’è la questione migranti a dividere i governi e c’è la Brexit che incombe (e i colleghi britannici ci hanno raccontato, preoccupati, dello shock vissuto all’indomani del referendum e della grande incertezza in cui stanno vivendo); c’è anche però la consapevolezza che siamo tutti collegati e che abbiamo ben più di un tratto comune ad unirci. Ci vuole davvero poco per trovarsi in sintonia. Bastano un sorriso aperto e uno sguardo sincero per avvicinarsi. E’ quello che è successo in questa settimana in Francia, così come mi era capitato un anno fa in Islanda e in Finlandia. In questa occasione ho stretto amicizia in particolare con una collega slovena e una finlandese, Mojca e Maria, e con due colleghe italiane, Ilaria e Roberta. Sono nati progetti professionali e di vita personale interessanti e ancora una volta non posso che essere grata all’Università Niccolò Cusano per avermi offerto questa opportunità.