Filippo Tortu il primo italiano a scendere sotto i 10″ netti
39 anni dopo Pietro Paolo Mennea
Un’occasione internazionale come quella di Madrid per presentare
al mondo intero un evidente talento, in dote alle Fiamme Gialle
E’ da un paio di mesi che ha suscitato la curiosità degli addetti ai lavori. Filippo Tortu il tempone di Pietro Mennea l’aveva avvicinato, accarezzato, sfiorato. E in batteria questa sera aveva fatto un bel 10”04 (centesimi), facendo presagire che potessimo essere nella giornata sportiva giusta. E in finale ha fatto fermare il cronometro sui 9’99” abbattendo e il muro dei 10 secondi, e il precedente record, che non era di un atleta qualsiasi. Bensì di Pietro Paolo Mennea, realizzato oramai tanti anni fa. Già, da quel barlettano orgoglioso e fiero di essere partito dal profondo Sud. Dalla Puglia, riuscendo a conquistare l’Europa successiva al talento cristallino di Valery Borzov. E il tempio dell’Olimpo a Mosca, nel 1980, con una meravigliosa rimonta negli ultimi 50 dei 200 metri piani su Allan Wells, scozzese di Edinburgo.
E’ proprio questo, il punto. Che Mennea ha rappresentato per 17 anni il record del Mondo nei 200 metri, superato nel 1996 da Michael Johnson. Qui stiamo parlando di un record nazionale che, tuttavia, visto il tempo, aveva avuto il merito di stoppare tutto sui 10 secondi netti.
E’ accaduto in una serata madrilena, al Meeting Internazionale, con quel riferimento di Mennea che parlava di un 10″01 (centesimo), realizzato a Città del Messico il 4 settembre del 1979. E’ arrivato 2° dietro al cinese Su Bingtian, che ha fermato il crono sui 9″91 (con +0,2 di vento). Pazienza. Sarà da mettere nel mirino del finanziere, l’asiatico: il ragazzo italiano ha tempo, tenacia, pazienza, grinta, dalla sua.
Il ragazzo ha 20 anni e lo allena il padre, Salvino, e questo velocista di ottime speranze e buone certezze è il terzo atleta europeo bianco a realizzare un tempo del genere, dietro al talentuoso francese, temibilissimo, Christophe Lemaitre (9″92) e il turco di origini azere Ramil Guliyev (9″97).
Che Filippo Tortu fosse un talento ne avevamo già parlato su Radio Cusano Campus proprio coi colleghi Gabriele Gentili, responsabile della Pagina Facebook CorriAmo, e Luca Montebelli. Loro che seguono da quando portavano i calzoni corti, dalla 4×100 firmata Pavoni, Tilli, Simionato e Mennea, il mondo dell’Atletica Leggera. Loro che su Tortu hanno mostrato da subito una invidiabile lungimiranza di giudizio e prospettiva. E questa sera il primo pensiero è andato a tutte quelle qualità che Gentili e Montebelli avevano evidenziato. Da oggi c’è uno stimolo in più, per tutti e tutte quei/quelle giovani che praticano la velocità e il mezzofondo. Ripartire da un record italiano che è passato da una leggenda, peraltro accompagnata da più lauree, quale è stato Pietro Paolo Mennea, a Filippo Tortu, leva giovane con grandi possibilità, atletiche e tecniche.
E’ stato un lampo di luce in un panorama che non deve commettere l’errore di lasciare isolato il lavoro di uno o due velocisti, che di questi tempi, coi loro tecnici e dirigenti di società, ci stanno mettendo tutto l’ardore agonistico e il metodo di allenamento. Altrimenti non si spiegherebbe perché sia stato superato un record capace di resistere ben 39 anni, con il primo italiano in grado di scendere sotto i 10”.
E di diventare l’atleta numero 134 nel mondo, a compiere questa impresa.
Le prime battute dopo l’impresa (da www.fidal.it)
Si ringrazia il sito ufficiale della FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) per la foto di Filippo Tortu, impegnato nel Meeting di Madrid.