Cannabis Light, Gasparri chiede l’intervento del presidente della commissione sanità in Senato dopo il parere arrivato dall’Istituto Superiore di Sanità. Ecco cosa ha detto ai microfoni di ECG, su Radio Cusano Campus, con Arduini e Di Ciancio. 

CANNABIS LIGHT, PRESTO NOVITA’ DAL PARLAMENTO?

“Questi negozi servono a propagandare la cannabis in quanto tale, al di là del principio attivo ridotto che queste sostanze contengono. C’è un modo di propagandare queste sostanze. Poi una realtà tecnica e istituzionale come il consiglio superiore di sanità ci dice che anche questa sostanza pur contenendo un principio attivo più basso può fare comunque male. Quindi credo che sia una osservazione importante e scientifica, non politica. Per questo, con la senatrice Rizzotti, oggi formalizzeremo una richiesta con una lettera al nuovo presidente della commissione sanità del Senato, di acquisire questa valutazione e di farne una discussione parlamentare per valutarne le iniziative che dovrebbero scaturirne”.

DALLA CANNABIS LIGHT ALLE POLEMICHE TRA SALVINI E SAVIANO

 

“Bisogna affrontare le cose con oggettività, anche Saviano non si è risparmiato nelle repliche, definire Salvini ministro della malavita e dargli del buffone è intollerabile. Le questioni della sicurezza sono affidate ad organi tecnici, non sono le autorità politiche a decidere secondo i propri criteri. Io ho molte perplessità su ciò che Saviano dice e afferma, è stato anche condannato perché ha copiato alcuni articoli. Molti attorni nei film di Saviano sono stati arrestati perché erano dei veri e propri camorristi. Saviano ha detto cose francamente gravi, non so se Salvini la voglia chiudere lì, ci sono gli estremi perché la cosa finisca in tribunale. Separerei però la polemica, legittima, dalle valutazioni sulla sicurezza. Una cosa è essere critici con Saviano, una cosa è valutare gli aspetti legati alla sicurezza”.

 

SU VAURO, SANTORO E SPERANZA

“Hanno denunciato Salvini? Non valgono nemmeno un commento”. Sulle parole di Macron: “Sono inaccettabili, lui sta in difficoltà, ha avuto una grande emersione per colpa dei gollisti, che avrebbero dovuto cambiare il candidato. Se lo avessero fatto non avremmo avuto Macron, che comunque non si sta radicando molto in Francia e parla con toni inaccettabili. Presto non lo avremo più”.