Graziella Viviano, mamma di Elena Aubry, la ragazza morta in un incidente stradale sulla Via Ostiene a Roma, è intervenuta ai microfoni di ‘Legge o Giustizia’ condotto da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus per commentare la decisione della presidente del X Municipio di Roma, che ha chiuso Via Ostiense a moto e scooter a causa di buche e radici.

“Io ho fatto i complimenti a questa signora che non conosco perché ha preso una decisione importante. Prima di essere un amministratore pubblico una persona deve avere un cuore e una dignità e questa signora ha dimostrato di possedere queste due qualità. E’ una scelta importante e lo dico da cittadino. Ma come madre di Elena dico che se questa cosa fosse stata fatta quattro mesi fa mia figlia a quest’ora sarebbe qui”.

Che ricostruzione ha fatto dell’incidente e delle condizioni della strada?

Quando ho avuto la notizia, prima di andare a vedere mia figlia ho voluto capire perché una ragazza che andava piano, che indossava il casco e aveva il paraschiena, fosse morta. Ho chiesto immediatamente di andare sul luogo dov’è morta mia figlia e allora mi sono permessa di dire che Elena era morta per le condizioni della strada. Strada peraltro in uno stato allucinante. Questo è stato testimoniato da Mino Ippoliti del Messaggero, che non smetterò mai di ringraziare, il quale ha filmato e registrato in maniera precisa lo stato dei luoghi. Addirittura c’erano le cataste a destra e sinistra della strada, guardrail fuori norma e degli aghi di pino dell’altezza di 40 cm con sopra l’erba ricresciuta. Quindi un livello di manutenzione inesistente.

Era facile, a causa del manto stradale, ammazzarsi anche a 40 km orari. Nel giro di 15 giorni ho ricevuto la testimonianza di altre due persone che sono cadute nello stesso punto dov’è caduta Elena. Quella è una trappola mortale. Sono ben contenta che la presidente del X Municipio abbia preso questa decisione”.

 Le dichiarazioni della presidente del X Municipio sono un’ammissione di colpa? C’è anche chi ha ipotizzato che Elena potesse avere avuto un malore.

Mia figlia era una sportiva, frequentava una palestra. E’ sicuramente un’ammissione di colpa ma è come scoprire l’acqua calda perché visti i precedenti di altri centauri, mi chiedo quale altra causa avrebbe potuto causare la morte di Elena. Si deve riconoscere che questa persona abbia una conoscenza e che abbia compiuto un atto di dignità”.

Come vive questa polemica che si è innescata attorno alla vicenda di Elena e successivamente attorno a Noemi Carrozza come strumento di detrazione politica tra i vari partiti?

La mia non è una battaglia politica, e mia figlia non è morta per fare dispetto a qualcuno. La presidente del X Municipio è dei 5 stelle e cosa fa? Inizia una battaglia politica contro la Sindaca Raggi dei 5 stelle? Questa è una battaglia di dignità. Quando si prendono tutte le precauzioni necessarie alla guida di una moto non ci possono essere altre motivazioni per un’incidente, c’è poco da girarci intorno. Quando sullo stesso posto cadono altre due persone, non c’è battaglia politica. E’ la vita di tutti, indipendentemente dal colore politico, che si deve salvaguardare”.