Si chiama Anxiety Helper, l’app ideata dalla sedicenne Amanda Southworth per aiutare i giovani contro attacchi di panico e ansia. 

Il suicidio tra gli adolescenti conta dati allarmanti in tutto il mondo, in particolare negli USA, dove questa decisione drammatica e drastica è considerata tra le prime cause di morte tra i più giovani. Alla base di una tale scelta, generalmente, si celano patologie come l’ansia, la depressione e i disturbi alimentari. Seguire una terapia che determini la natura del problema è fondamentale per guarire.

Anxiety Helper: l‘app Salvavita

Questi demoni Amanda Southworth li conosce bene e per anni ha dovuto lottare contro gli attacchi di panico, l’ansia, l’anoressia e la depressione. Dopo essere scampata a ben 7 tentativi di suicidio, Amanda oggi è guarita. I suoi problemi sono iniziati intorno agli 8 anni, quando la sua famiglia si è trasferita da una piccola cittadina in campagna nella grande Los Angeles. Ha dovuto, dunque abbandonare la scuola, i suoi amici e i posti che da sempre frequentava per ripartire in una nuova città, e questo le creò un forte disagio. E’ in quel periodo che iniziarono i suoi disturbi, inizialmente minimizzati e reputati solo una fase adolescenziale.

 «È stato davvero come scavare una buca. Più a lungo va avanti, meno speranza hai». 

Questa parentesi buia della vita le ha permesso, però di diventare un’imprenditrice di successo grazie ad un’app chiamata Anxiety Helper e nata con lo scopo di aiutare i giovani che come lei hanno dovuto affrontare attacchi di panico frequenti. Si tratta di uno strumento disponibile a chiunque, che offre giochi, esercizi e servizi di localizzazione volti ad aiutare le persone a contrastare ansia, depressione e attacchi di panico. Presta, inoltre, istruzioni per familiari e amici.

«Un giorno mi sono chiesta: ‘Perché non creo lo strumento che avrei voluto avere nei momenti più bui? E così ho fatto»