Ilaria Cucchi è intervenuta ai microfoni di “Legge o Giustizia” condotto da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus per commentare la vicenda di Riccardo Casamassima, l’appuntato dei carabinieri di Andria (Puglia) che con la sua testimonianza ha fatto riaprire l’inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi.

Riccardo Casamassima ha denunciato di aver subito ritorsioni a seguito delle sue dichiarazioni

Il militare, in un video pubblicato su Facebook,  ha denunciato le ritorsioni che a suo dire starebbe subendo per aver testimoniato contro alcuni suoi colleghi. “In questo processo sta emergendo una quadro terribile di quello è che successo dopo il fermo e il successivo pestaggio di mio fratello – ha detto la Cucchi – sta emergendo una situazione che fin da subito era già nota ai superiori delle persone coinvolte e a tutte le persone che avevano avuto in qualche modo a che fare con Stefano quella sera.

Io che sono lì che ascolto le testimonianze e resto sbalordita da persona che ama e rispetta le Istituzioni e l’Arma dei Carabinieri. Credo di averlo dimostrato in tutti questi anni senza mai aver alzato la voce. Senza voler fare di tutta l’erba un fascio. Oggi devo dire che da cittadina mi sento offesa e tradita, prima ancora che da sorella di Stefano. Perché in tutti questi anni che la mia famiglia si è battuta per la verità c’erano persone che fin da subito sapevano tutto e hanno consentito che andasse aventi questo circo di bugie”.

Ilaria cucchi ha parlato anche le ultime fasi del processo

“Abbiamo ascoltato le testimonianze di quei carabinieri a cui è stato suggerito di cambiare i verbali perché troppo precisi circa le condizioni di Stefano. Io percepisco nei carabinieri che non sono coinvolti nella vicenda di Stefano ma che sono chiamati a testimoniare la preoccupazione che possa capitare loro quello che sta capitando a Riccardo Casamassima e alla sua compagna Maria Rosati.

Riccardo Casamassima e Maria Rosati hanno fatto in modo che a distanza di 9 anni potessimo trovarci in un’aula di Tribunale a parlare della verità. Stiamo parlando di persone che raccontano di quanto si sono divertite a picchiare mio fratello. Stiamo parlando di persone che nelle intercettazioni raccontano di voler fare le rapine agli orafi in caso di sospensione dal servizio. A questo punto mi chiedo perché l’Arma dei Carabinieri protegga queste persone, sto parlando del maresciallo Roberto Mandolini, che continua a insultare su Facebook. E poi si infierisce su persone che hanno avuto il coraggio di raccontare quello che è successo.

E poi voglio dire giù le mani dal mio processo. In questo modo si sta interferendo sul mio sangue, su quello della mia famiglia, e sul sacrificio di mio fratello. Io sono grata a Riccardo Casamassima e alla sua compagna che pur sapendo a cosa andavano incontro hanno avuto il coraggio di raccontare ciò che sapevano. Quando in aula si chiede perché Riccardo Casamassima si sia  rinfrescata la memoria solamente ora, la ragione è che aveva paura di quello che avrebbe potuto subire. E’ una cosa da sistema mafioso. E’ gravissimo che si sia chiesto di modificare i verbali. Quello che chiedo ai rappresentanti dell’arma è di avere rispetto non tanto di mio fratello, o della mia famiglia ma del lavoro della magistratura”.