Carcere: quali sono gli effetti psicologici sui detenuti? In tema di diritti, a che punto è la situazione? Le interviste, alla psicologa Rosaria Uglietti, e all’avvocato Francesca Furini, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, hanno risposto ai quesiti sopra affermando che al momento in cui si entra in carcere “si vive una forte condizione di stress e ansia. La realtà carceraria è fatta di regole rigide e severe, si teme la persecuzione, sia durante il periodo in carcere che in quello successivo, ovvero quando si esce dalla struttura.”

La comunicazione con la famiglia

Anche la comunicazione con la famiglia è disciplinata dalle norme vigenti. “I genitori possono vedere i figli, e incontrare i parenti, solo se lo vogliono, sei volte al mese”, ha ricordato la dottoressa Uglietti. “Il periodo carcerario dovrebbe portare le persona sulla retta via, ma non accade tant’è vero che in tema di disturbi psicologici è possibile parlare anche di sindromi penitenziarie.”

E’ giusto raccontare il carcere ai figli?

Sì, ha ricordato Rosaria Uglietti, specificando che “nella maggior parte dei casi in famiglia non se ne parla, almeno fino ai 12 anni, per proteggere i figli. E i genitori vedono i figli in aree protette, aree verdi. Col tempo, si tende a spiegare che se vengono commesse delle cattiverie bisognerà scontare la pena, in determinate strutture. E’ la mamma ad esporsi, generalmente, spiegando che il papà ha fatto una cosa brutto, ma non sempre” ha aggiunto la psicologa.

Abbiamo partecipato all’iniziativa dello scorso 14 giugno, che si è tenuta presso il carcere di Rebibbia, e per questo abbiamo voluto trattato l’argomento.

I familiari che il detenuto può incontrare, sei volte massimo al mese, chi sono?

“Il coniuge, il convivente e altri parenti fino al quarto grado. Il benestare finale per l’incontro spetta al direttore della struttura penitenziaria, dal momento che il detenuto può non accettare l’incontro. Nel caso si tratti di bambini, al di sotto dei dieci anni, gli incontri possono arrivare massimo a dieci al mese”, ha osservato l’avvocato Furini.

Ascolta qui l’intervista integrale