Giorgio Cagnotto vincente da atleta vincente da tecnico

 

Quando si parla della dinastia Cagnotto nei Tuffi si pensa, per affetto o per vicinanza di tempi, a Tania. Oggi parliamo di Giorgio, il padre, ex tuffatore e allenatore nello stesso settore.

Con Klaus Di Biasi è stato uno dei due migliori atleti di ogni tempo, in questa specifica specialità.

Il suo percorso nei Tuffi dura dal 1964 al 1981, ben 17 anni, nei quali ha ottenuto 4 medaglie olimpiche; due d’argento, due di bronzo, a Monaco di Baviera, Montreal e Mosca. Giorgio Cagnotto ha sempre definito l’argento canadese una grande soddisfazione ma quattro anni prima il secondo posto in Germania l’ha sempre letto come una delusione. Nella stessa circostanza del 1972 ha vinto anche una medaglia di bronzo da 3 metri.

Nei campionati del Mondo a Berlino, 1978 arriva terzo dai 3 metri.

Più redditizio nelle rassegne continentali. Cagnotto è di bronzo nel 1966 a Utrecht, Olanda, è d’oro nel 1970 a Barcellona, sempre dai 3 metri, anche se arriva al bronzo nella medesima manifestazione dalla piattaforma dei 10 metri. Poi i due argenti, uno a Vienna, nel ’74, uno in Svezia, Jonkoeping, 1977.

Oltre alla rivalità sportiva Cagnotto e Di Biasi sono grandi amici, fuori dall’agone delle competizioni.

Come avviene in certe discipline sportive, terminato il percorso di atleta, Giorgio Cagnotto riesce a esprimersi con immutata grinta e bravura nella gestione come responsabile dei Tuffi. Da Commissario Tecnico dell’Italia 5 medaglie mondiali grazie a sua figlia, Tania. Che è bronzo a Montreal nel 2005, terza a Melbourne nel 2007 e ancora bronzo a Roma dai 3 metri nel 2009. Un argento nel duo Tania-Francesca Dallapé nei 3 metri sincro sempre a Roma mentre coi ragazzi Cristopher Sacchi a Melbourne aveva ottenuto un ottimo 3° posto due anni prima.

Ma l’allenatore Cagnotto raccoglie, grazie ai suoi rappresentanti dal trampolino e dalla piattaforma, ben 33 medaglie a livello europeo, un record incredibile.

La prima, grande soddisfazione del Giorgio Cagnotto allenatore la raccoglie con Nicola Marconi, che arriva, singolarmente, all’oro a Berlino nel 2002, dal trampolino di un metro. Lo stesso atleta arriva al bronzo in coppia con Tommaso Marconi, dai 3 metri sincro.

A Madrid nel 2004 l’oro lo consegna all’illustre genitore la figlia Tania, dai 10 metri, e lo stesso, aureo risultato lo ottiene dai 3 metri la coppia Nicola-Tommaso Marconi. Il primo dei due è d’argento da un metro, cosa che riesce, ma di bronzo, a Tania. Terzo posto anche pern Valentina Marocchi dai 10 metri, e, in duo, alla medesima tuffatrice insieme a Brenda Spaziani nei 3 metri sincro.
Il duro lavoro nei raduni e nei ritiri organizzato da Giorgio Cagnotto porta ottimi risultati nel 2006, a Budapest: 3° posto per Christopher Sacchi, da 1 metro, per la coppia dei Marconi da 3 metri, per Michele Benedetti e Francesco Dell’Uomo dalla piattaforma dei 10, e da un metro per Maria Marconi.

Ad Eindhoven Tania Cagnotto è ancora la prima della classe, dai 10 metri, distanza dall’acqua che premia, di bronzo, Francesco Dell’Uomo, e da 1 metro, Cristopher Sacchi.

A Torino, l’anno dopo, Tania Cagnotto è la prima anche da 1 metro, da sola, e ancora da sola, dai 3 metri: ma vince anche dai 3 metri sincro in coppia con la grintosa Francesca Dallapé. Quando si tuffano tutta l’Italia si blocca davanti ai teleschermi.

Nella stessa manifestazione Sacchi è argento da 1 metro e anche Maria Marconi, mentre Michele Benedetti è terzo dai 3 metri, con i fratelli Marconi lo sono dai 3 metri sincro.

Il periodo straordinario di Cagnotto tecnico della nazionale dei Tuffi prosegue con l’oro della figlia Tania a Budapest, nel 2010, da 1 metri; la giovane figlia d’arte si ripete in coppia dai 3 metri sincro con la Dallapé. All’argento arriva Noemi Batki dai 10 metri.

A Torino nel 2001Tania e Francesca sono d’oro dai 3 metri sincro e Tania da sola è d’oro da 1 metro. Prima arriva anche la Batki, dai 10 metri. Il ciclo non è ancora chiuso, nonostante qualche beffa, in sede olimpica, che ricordiamo bene.

La storia si chiude ad Eindhoven nel 2012, con l’oro della coppia rosa Tania-Francesca Dallapé dai 3 metri sincro. Vanno aggiunti gli argenti individuali di Tania, da 1 metri, di Noemi Batki, dai 10, la piattaforma.