Che questo piccolo insetto rosso dai sette puntini neri sia messaggero di felicità e goda di ottima reputazione è risaputo. È un’antica credenza  molto diffusa nel mondo, soprattutto in Europa: la coccinella porta fortuna

La coccinella insegna ad avere pazienza e a non respingere la fortuna. Dietro alla gentilezza spesso c’è una forza d’animo enorme, dietro alla violenza un’altrettanto immensa fragilità. Spesso la buona sorte è semplice, arriva volando e senza un perché: «Non scacciare la coccinella», dicono le madri ai bambini. Piccolo insegnamento, che resta per sempre.
(Carlo Grande)

Come nasce questa credenza?

Secondo la leggenda la coccinella era l’emblema di Era, sovrana dell’ Olimpo (Giunone per i romani), dea del matrimonio e del parto. Da sempre, il colore rosso ha rappresentato la vittoria sui nemici e sulle malattie. Ad ogni modo, la fama di questi piccoli insetti è legata anche ai puntini neri che porta sul dorso, che rappresentano i mesi in cui si sarà baciati dalla fortuna. La fortuna è maggiore se la coccinella si posa per almeno 22 secondi.

La leggenda della coccinella dai sette punti neri

C’era una volta un uomo di nome Urunti, che tantissimi anni fa visse sulla terra. Urunti era un essere molto grande con il compito di mantenere l’ordine tra le creature del pianeta, ove all’epoca si viveva in eterno. Una mattina, mentre Urunti passeggiava nel suo giardino, accarezzò una rosa per darle il buongiorno e si punse il pollice. Dalla ferita uscì una goccia di sangue che prese vita e cominciò a camminare, dato che non esisteva la morte.

L’uomo decise di portare con sé, in giro per il mondo, la piccola creatura rossa con sei zampe nere. La coccinella, però non vide nulla che le piacque, ma sono animali millenari che conoscevano tutto. Per ricordarsi dei posti visitati, chiese dunque a Urunti di disegnarle piccole macchie nere sul dorso, una per ciascuna delle ingiustizie che aveva osservato.

Urunti rimase sorpreso del desiderio della coccinella e le chiese come lui potesse rimediare a tale situazione:

“Permetti anche ad altre creature di vedere questo mondo e fa sì che gli animali stanchi e feriti possano riposare” disse lei.

Da quel dì, Urunti introdusse la morte e la nascita nel mondo e, dopo averlo fatto, decise di addormentarsi anch’egli accanto alla piccola coccinella dal dorso macchiato.

L’origine del nome

Il nome “coccinella” deriva dal latino “coccineus” e significa “scarlatto”. Come dicevamo il rosso è un colore vitale, sinonimo di forza, passione, positività e fortuna! Non solo nel nostro Paese vi è la credenza che la coccinella porti fortuna: in ebraico, ad esempio, si chiama “piccolo cavallo di Mosè” oppure “piccolo messia”, mentre in Turchia la traduzione ha il significato di “insetto portafortuna”.