Olimpia Milano 2 “liberi” di Curtis Jerrells e una stoppata di Andrew Goudelock sul lay-out di Sutton: 3-2 e si va a Trento. Ma quanto equilibrio, ad alti livelli
Quando si dice un giocatore completo si intende uno consapevole delle seratacce, oltre a uno che riscuote gli applausi nelle migliori tra le uscite: ma soprattutto si evidenzia un atleta capace di attaccare, e questo viene naturale in tante discipline, e di difendere, allo strenuo. E questo non è proprio naturale, se non ce l’hai nel DNA. Andrew Goudelock, non il più alto in campo, va a stoppare a pochi centesimi di secondo dalla sirena l’ultimo tentativo di sorpasso della Dolomiti Energia Trento, in casa dell’Olimpia Milano abbinata Emporio Armani, che vince 91 a 90 nella più incerta, tra le cinque partite giocate qui.
In tanti pensiamo che quando il punteggio sale, una più attenta Olimpia conquista la dote del singolo confronto: vero, ma c’è di più. La lettura che si estrae da una partita che per tre quarti ha vissuto sull’equilibrio assoluto, è quella di una pallacanestro di livello, capace di tenere per parecchi minuti lontano dalla contesa uno come Curtis Jerrells. Che ti infila i due tiri liberi nel momento in cui serve il talento individuale e nell’attimo in cui gli Déi del Basket voltano le spalle alla buona compagine allenata dall’ottimo Buscaglia.
A pochi secondi dalla fine, esattamente 6 e mezzo, viene fischiato fallo, il quinto, al più pericoloso, tra i tiratori della Dolomiti, Shields; che un momento prima, dall’altra parte, pur marcato a uomo da Jerrells, non uno con i centimetri di un gigante ma uno rapido, gli aveva messo le mani davanti all’atto del tiro da 3 capace di spostare l’equilibrio in favore del quintetto trentino. Dalla lunetta Jerrells segna i due “liberi” che dicono 91 a 90, e in quei pochi secondi rimasti il più atletico, tra quelli in campo, tale Sutton, anziché cercare la schiacciata prepotente che non avrebbe lasciato il tempo di replica all’EA7, va ad appoggiare la palla al tabellone. Senza fare i necessari conti con l’atletismo, il tempismo, la grinta, la voglia di spaccare il mondo, di Goudelock. Stoppata da consumato pivot, o almeno da efficiente ala, e la Dolomiti Aquila non spicca il volo.
Questa sera dall’Olimpio del Basket si sono ricordati di quante storie ha firmato la blasonata Olimpia Milano. Che, nonostante tutto, di beffe ne ha subìte a josa, all’inizio degli anni 80. E anche dopo. 3 a 2 con gara-6 da giocare a Trento. Ma con una grandissima certezza. La Dolomiti ha giocato ben oltre i cinque titolari da grande squadra, stasera, e merita, quinto posto della regular season a parte, di stare lassù. A contendere lo scudetto ai pronipoti delle Scarpette Rosse. Pronostico impraticabile, per il sesto atto.
Pianigiani ha aggiustato parecchio, in difesa, e l’impiego dei giocatori non ha fatto sconti a nessuno, nemmeno ai più talentuosi. Perché, come spesso accade, si vince con la testa votata al collettivo, raramente, per quanto forti, ai pensieri dei talentuosi.
Il tabellino dell’avvincente Gara-5 scudetto
EMPORIO ARMANI MILANO-DOLOMITI ENERGIA TRENTO 91-90
(31-22, 17-28; 23-16, 20-24)
EA7 Milano: Cinciarini 15 (4/5, 2/3), Goudelock 16 (5/5, 2/9), Micov 4 (2/5), Tarczewski 2 (1/2), Kuzminskas 19 (5/8, 1/3), Jerrells 8 (1/2, 1/4), Gudaitis 19 (5/6), Bertans 8 (0/1, 0/1), Cusin, Pascolo, Abass. N.e. Bortolani. All. Pianigiani.
Dolomiti Trento: Forray 4 (2/4, 0/3), Sutton 15 (3/7, 2/5), Hogue 14 (6/9), Silins 6 (1/2, 1/4), Shields 27 (6/8, 4/6), Gutierrez 9 (3/5, 1/2), Gomes 12 (0/1, 3/5), Franke 3 (1/1), N.e.: Musumeci, Lovisotto, Lechtaler Flaccadori. All. Buscaglia.
Arbitri: Saverio Lanzarini – Manuel Mazzoni – Mark Bartoli.
Note: usciti per 5 falli Sutton e Shields.
Statistiche: Tiri da 2 Trento 22/37 (59,5%), Milano 23/35 (65,7%). Tiri da 3 11/26 (42.3%), Milano 7/21 (33,3%). Tiri liberi Aquila 13/19 (68,4%), Olimpia 24/27 (88,9%).
Si ringrazia per la fotografia la società Olimpia Milano sito internet http://www.olimpiamilano.com. Nell’immagine Kuzminskas al tiro con Shields partito in ritardo, nella marcatura.