È iniziata dal Messico, con una messa celebrata a Tijuana, al confine con gli Stati Uniti, la marcia continentale ‘Huellas de Ternura’. La marcia percorrerà nel corso di 15 mesi tutti i Paesi dell’America Latina per sensibilizzare sui diritti dell’infanzia. Non solo, ma anche per denunciare le tante situazioni di sfruttamento e violenza, per diffondere una nuova cultura e “la rivoluzione della tenerezza”, più volte auspicata da Papa Francesco.
Il significato simbolico della marcia continentale è di sensibilizzare sulle condizioni in cui vivono molti minori
Il principale soggetto promotore dell’iniziativa è il Celam (Consiglio episcopale latinoamericano), attraverso il proprio Dipartimento giustizia e solidarietà (Dejusol), che ha dato vita al programma ‘Centralidad de la Niñez’, insieme alla ‘Pastoral da criança internacional’ della Conferenza episcopale brasiliana e World Visión Ame’rica Latina. All’iniziativa hanno aderito anche la Caritas latinoamericana, il Dipartimento di vita, famiglia e gioventù del Celam, l’Associazione latinoamericana di educazione radiofonica (Aler), l’organismo Sembradores de Paz e Infancia Misionera Colombia, la federazione internazionale Fe y Alegría, le Pontificie opere missionarie.
Venerdì, durante la conferenza stampa di presentazione di questa prima tappa di ‘Huellas de Ternura’, è stato sottolineato dai promotori il “significato simbolico” della marcia continentale, che parte dalla coscienza delle condizioni di solitudine, abbandono, violenza interpersonale e strutturale” in cui vivono molti minori.
La marcia si è aperta a Tijuana, luogo simbolo della speranza di tanti migranti, tra cui numerosissimi minori
La parola chiava è “tenerezza”. Questo termine che ha assunto centralità nel magistero di Papa Francesco, da intendere come “elemento per promuovere politiche pubbliche, interculturali, integrali e integranti. E’ inoltre inteso come possibilità per creare spazi di dialogo e concertazione per costruire rinnovate condizioni spirituali, teologiche, economiche, politiche e giuridiche che rendano possibile il diritto a una vita degna e piena”; opportunità di “generare azioni incisive in ogni Paese” grazie all’azione dei soggetti promotori.
Significativo che la marcia si sia aperta a Tijuana, luogo simbolo della speranza di tanti migranti, tra cui numerosissimi minori. Prima della messa c’è stata una simbolica “camminata” attraverso la frontiera, californiana, dalla statunitense San Diego alla messicana Tijuana. Poi la celebrazione, durante la quale l’arcivescovo di Tijuana, mons. Francisco Moreno Barrón, e l’arcivescovo di San Diego, mons. Robert Walter, hanno letto un messaggio affermando che l’iniziativa intende “passare da un paese all’altro risvegliando le coscienze”. Non sono mancati altri eventi collaterali, come concerti, convegni e laboratori. Già ieri ‘Huellas de Ternura’ si è spostata a Città del Messico. Inoltre l’intera marcia continentale è stata posta sotto la protezione della Vergine di Guadalupe.
Fonte DIRE