L’ex magistrato Antonio Di Pietro è intervenuto ai microfoni di Legge o Giustizia con Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus.
“È dai tempi di Mani Pulite che si parla di “carcere per evasori” e poi puntualmente si realizza un condono che viene chiamato pace sociale”
Di Pietro ha parlato delle intenzioni in tema di Giustizia del nuovo Governo, definito da molti “giustizialista e manettaro”. “Mettere in galera chi delinque ed è pure recidivo vuol dire essere un Governo manettaro ma, semmai, un governo “legalista”. La legalità vuol dire anche punire i colpevoli”. M5S e Lega hanno criticato la riforma del sistema carcerario voluto dall’ultimo Governo, specialmente sul tema delle misure alternative al carcere: “Bisogna vuol dire cosa vogliono fare. Le misure alternative sono importanti. Nei propositi del presidente del Consiglio ci sono buone e cattive intenzioni.
Apprezzo molto l’interruzione della prescrizione al momento del rinvio a giudizio. Finalmente non si potranno usare espedienti per evitare una condanna allungando i processi. Contemporaneamente ci vuole una riduzione dei tempi processuali. Non vedo bene la “pace sociale” che vuole Salvini. Io la chiamo un ennesimo condono. Se tu vuoi far pagare chi non paga le tasse il metodo non è quello del condono. Bisogna punire chi non paga. Altrimenti, la prossima volta, anche quelli che pagano potrebbero non pagare più. È dai tempi di Mani Pulite che si parla di “carcere per evasori” e poi puntualmente si realizza un condono che viene chiamato pace sociale”.
Cosa ne pensa dell’agente provocatore?
“Non si stanno inventando nulla. E’ una presa in giro – continua Di Pietro – Questa realtà già esiste dalla notte dei tempi. Il primo arrestato di Mani Pulite, Chiesa, l’ho arrestato grazie all’imprenditore che venne da me a denunciare i fatti. Mi disse che quello voleva i soldi ed io lo invitati a portarglieli così almeno l’avrei potuto arrestare e così ho fatto. Stanno scoprendo l’acqua calda”.
Di Pietro ha parlato anche della questione immigrati: “Salvini dice di voler rimandare a casa gli immigrati. Si possono mettere su un aereo ma serve anche qualcuno che quell’aereo lo fa atterrare. Altrimenti che facciamo, li buttiamo a mare?” Conte ha parlato del conflitto d’interessi e qualcuno dai banchi del Pd ha urlato: “Dillo a Casaleggio”. “Non c’entra nulla. Casaleggio è un signore che sta dando un servizio e non sta in Parlamento a legiferare. È una boutade di chi vuole solo criticare prima di vedere. Io voglio aspettare prima di giudicare.
Conte ha promesso la botte piena e la moglie ubriaca: dovrà scegliere, non si possono avere entrambi”. Renzi ha detto alla maggioranza: “voi vi ispirate a Davigo, noi a Beccaria”. “Davigo pure si ispira a Beccaria – conclude Di Pietro – Lui applica la legge senza guardare in faccia nessuno. Non è colpa di Davigo se qualcuno va in Parlamento e invece di ispirarsi a Beccaria si ispira a qualche beccamorto”.