Oltre 25 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica vengono generati ogni anno in Europa. Di questi, meno del 30% e’ riciclato o riusato.

L’evento FATTI di plastica porterà all’attenzione dei cittadini un tema quanto mai attuale

Cosa rischiamo per l’inquinamento derivante dal cattivo uso di questo materiale? A spiegarlo il 5 giugno a Roma,  saranno i ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche e gli esperti del settore, durante l’evento FATTI di plastica. L’evento è organizzato dal Cnr in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e Provincia. La giornata porterà all’attenzione dei cittadini, della comunità scientifica, dei privati, degli studenti e degli attori politici un tema quanto mai attuale. In tutto il mondo viene acquistato un milione di bottiglie di plastica ogni minuto. Inoltre, vengono utilizzati 500 miliardi di sacchetti di plastica usa e getta ogni anno.

I dati raccolti da UN Environment sottolineano come la plastica che finisce negli oceani come rifiuto può circondare la Terra quattro volte in un solo anno. Questa può, inoltre, permanere in mare fino a mille anni prima di degradarsi completamente. Così in un comunicato del CNR.

l’evento FATTI di plastica vuole sensibilizzare la popolazione sulla necessità di ridurre l’impatto della plastica sugli oceani

“I risultati dei monitoraggi da noi recentemente effettuati – sottolinea Francesca Garaventa, Cnr-Ismar – indicano che nel Mediterraneo le microplastiche sono presenti in elevate concentrazioni anche in aree sottoposte a bassa pressione antropica come le Aree Marine Protette. Inoltre, gli studi che abbiamo effettuato evidenziano e confermano che la presenza di plastica minaccia la salute dei nostri mari a livello globale interessando anche le aree polari”.

L’evento FATTI di plastica vuole sensibilizzare la popolazione, i portatori di interesse e i decisori sulla necessità di ridurre l’impatto della plastica sugli oceani e gli ecosistemi marini stimolando lo sviluppo di idee innovative su come ridurre l’immenso volume di plastica che già è presente negli oceani mondiali e, in misura rapidamente crescente, nel nostro Mediterraneo.

La nuova sostenibilità è già iniziata nel settore della moda con l’esperienza Orange Fiber

“La nuova sostenibilità è già iniziata nel settore della moda con l’esperienza Orange Fiber. “Il progetto applica appieno i principi dell’economia circolare poiché utilizza una materia prima, il pastazzo di agrumi, altrimenti destinato a rifiuto”. Dichiara Adriana Santanocito cofondatrice dell’azienda. Il tessuto, che ha conquistato la maison Ferragamo, sta facendo il giro del mondo perchè, incredibilmente simile alla seta, è sostenibile e biodegradabile. “Comunicare le nuove tecnologie, i materiali e gli usi che ne possiamo fare assume una fondamentale importanza nel periodo di transizione che stiamo vivendo”. Così commenta Fedra Francocci, curatrice dell’evento per il Cnr.        ” Basta pensare all’Economia Circolare che apre le porte a nuovi modelli di sostenibilità o ai Contratti di Fiume, uno strumento di governance che porta naturalmente ricerca, industria, politiche e persone verso un dialogo finalizzato a trovare soluzioni”.

Saranno ospiti dell’evento associazioni di settore, istituzioni, enti di ricerca, artisti e cittadini interessati a condividere le proprie esperienze per far emergere – in un susseguirsi di incontri, interviste, presentazioni, narrazioni, video-documentari e testimonianze – le soluzioni che possiamo intraprendere per contribuire a combattere l’inquinamento da plastica in tutto il mondo.

                                                                                                                                                       Fonte DIRE