Pagni nuovo Ds, l’UniCusano Ternana riparte. «Vogliamo costruire una squadra di tutto rispetto, perché la città lo merita, e questa categoria vorremmo abbandonarla quanto prima». L’introduzione, che contiene al suo interno premesse, desideri e volontà societarie, è la sintesi del pensiero del Presidente dell’UniCusano Ternana, Stefano Ranucci. Con queste parole il massimo dirigente delle Fere ha voluto sancire il nuovo inizio di un percorso che riparte dalla Lega Pro e lo fa poggiando sulle competenze di un volto noto in quel di Terni, il nuovo direttore sportivo Danilo Pagni.

«Mi conoscete – ha spiegato Pagni – sapete il mio modo di essere: non amo apparire, ma lavorare in silenzio per ottenere risultati. È un momento difficile e tutto può ripartire dalle motivazioni che ci sono state date a fine stagione dal patron e alla fiducia che ha confermato al presidente dandogli pieno mandato a ripartire».

Pagni si esprime con entusiasmo rispetto all’opportunità di lavorare col mister De Canio e con i membri di uno staff che si sta rinnovando proprio per centrare sin da subito i nuovi obiettivi:

«De Canio è una persona seria e per bene, che sa quanto tengo a questa nuova esperienza. Io ho sposato la causa rossoverde, mi piace ribadirlo al di là di ogni possibile dubbio, perché sono convinto che per lavorare bene serve amore per la propria squadra».

«Faremo di tutto per riportare la squadra dove merita. Chi ama questo club deve dimostrarlo: il lavoro da qui al 18 agosto darà il suo responso, fermo restando che stiamo già lavorando». E sul mercato, Pagni è molto chiaro: «Questo club non è un discount, è una bottega cara. Il fantacalcio è finito, inutile sparare cifre o inventare trattative. Ci saranno anche giocatori in uscita, ma andranno via con i giusti criteri». «Ho visto molto entusiasmo qui ed è un privilegio lavorare per questo club – continua Pagni – e lo sono pur avendo rescisso un contratto con una società di A come il Milan. Do sempre il massimo ma la parola che conta è “insieme”: è quella che ti fa andare avanti. All’epoca qui a Terni ho visto una famiglia: insieme, ora, dobbiamo tornare dove ci compete, perché la Ternana non è di serie C, in nulla».