Morte Andrea Soldi, il legale: “Emerso risentimento vigili nei confronti dei superiori.”
Giovanni Maria Soldi, legale rappresentante della famiglia di Andrea Soldi, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus nel programma Legge o Giustizia.
Andrea soldi è morto il 5 agosto del 2015 a Torino in seguito ad un TSO
Andrea soldi è morto il 5 agosto del 2015 a Torino in seguito ad un TSO e per questo sono stati condannati tre vigili urbani ed il medico psichiatra. “Era una persona buona, che tutti conoscevano. Con una maggiore pazienza nei confronti di un soggetto che non era da arrestare ma da curare si sarebbe evitato tutto questo – ha spiegato l’avvocato Soldi – il processo è stato lungo e difficile. È emerso che rispetto a questo tema, ovvero al TSO, c’è una grande confusione. Le Istituzioni che dovrebbero coordinarsi tra loro brancolano, non è chiaro chi abbia la prevalenza rispetto all’altra o come si debba intervenire. La formazione del personale emersa in dibattimento è stata “sul campo”.
Il Comune di Torino ha certamente predisposto dei corsi ma non per le tematiche specifiche del TSO ma per casi di bloccaggio di persone o per fermare soggetti in stato di escandescenza”. Un anno e 8 mesi con sospensione della pena per gli imputati accusati di omicidio colposo. In galera, insomma, non ci andranno. “Mi sembra giusto perché è stato veramente un omicidio colposo. Non mi compiaccio mai di una condanna. Mi soddisfa il fatto che sia stato un primo grado di accertamento di verità. Questo ragazzo è stato maltrattato. Ciò che a noi interessa è che questa sentenza possa rappresentare uno spunto per ulteriori ragionamenti. Lo psichiatra poteva preparare la terapia sedativa prima del TSO. Poteva interromperlo oppure rianimare Andrea quando era in stato di incoscienza. Il medico psichiatra ha avuto un ruolo preminente anche se è stato l’unico a scusarsi col padre di Andrea Soldi: umanamente lo ho apprezzato.
“Questi vigili non hanno subito nulla di rilevante dal punto di vista disciplinare”
Questo non è avvenuto dalla città di Torino o dal Corpo dei Vigili”. Mesi fa si venne a sapere che i Vigili coinvolti erano stati promossi: “Questi vigili vennero trasferiti ad un nucleo meno operativo, quindi hanno dei ruoli più amministrativi: non ho competenze per dire se sia una promozione o meno. Quello che è certo è che non hanno subito nulla di rilevante dal punto di vista disciplinare”.
Il Corpo ha preso questa scelta perché gli imputati avrebbero potuto prendere provvedimenti loro nei confronti del Corpo stesso? “Certo. In dibattimento è emerso che il comandante all’epoca del nucleo del progetto Servizi Mirati che aveva stimolato una discussione sul tema del TSO è stato rimosso ed assegnato ad altri incarichi. Stimolata dal sottoscritto alla domanda in dibattimento, l’imputata disse che forse questa persona aveva toccato argomenti che non andavano toccati. Questo risentimento degli imputati dei vigili urbani è emerso in modo chiaro rispetto ai loro superiori gerarchici”.