Festival Psicologia 2018: al via la terza edizione dell’iniziativa più importante d’Italia per esperti e curiosi. L’8 e 9 giugno al Teatro India di Roma. “2030: Viaggio nel futuro” proporrà convegni, sperimentazioni tecnologiche e laboratori per immaginare la nostra vita del 2030. Parteciperanno alla manifestazione, organizzata dall’Ordine degli Psicologi del Lazio, Moni Ovadia, Cristina Bowerman, Edoardo Leo e numerosi protagonisti del mondo del giornalismo, dell’impresa e della cultura.  

2030: viaggio nel futuro, perché è importante guardare avanti?

“Serve a fare previsioni, definire obiettivi. Guardare avanti significa anche resistere ai cambiamenti, parleremo anche del principio di resilienza e dell’eccesso di connessioni”, ha spiegato Paola Medde, dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus.

Festival Psicologia: perché partecipare?

“Perché permetterà di sperimentare i benefici della psicologia in poco tempo, il proprio rapporto col cibo e con le emozioni. Si parlerà della realtà virtuale, ci saranno speech, convegni e ipotizzeremo la nostra vita futura nel 2030: le amicizie, le esperienze, le città che vivremo. Tutto alla presenza di docenti universitari, magistrati, attori, come Edoardo Leo e altre personalità del mondo della cultura e dello spettacolo.”

Scegliere nomi importanti del mondo della cultura e dello spettacolo può essere un modo per attirare un maggior numero di persone possibili, sarà la linea strategica scelta dall’Ordine degli Psicologi del Lazio? “E’ una strategia per confrontarsi con persone che hanno grande visibilità e che possono veicolare il messaggio del Festival. E’ più facile raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati con una battuta che con un convegno, e noi lo stiamo facendo”, ha specificato la dottoressa Medde.

La psicologia si riprenda gli spazi dovuti

“La psicologia e l’osservazione della nostra mente, del pensiero, vengono definite, in ognuno di noi, capacità metacognitiva. Il digitale ci sta allontanando dai nostri pensieri imprigionandoci in automatismi. Si parla di mindfulness, consapevolezza, in tanti campi: yoga, psicologia. Non vedo perché la psicologia non debba riprendersi questo spazio troppo pieno del fuori?!”

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