Prossimi Umani, dalla genetica alla robotica, dalla bomba demografica ai big data. Come sarà la nostra vita tra vent’anni. Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa con Maria Frega, sociologa, e autrice del testo, con Francesco De Filippo. “Le nostre previsioni riguardano i destini di tutto il mondo, nonostante gli scienziati siano solo italiani, con esperienze internazionali. Saremo 8 miliardi su tutto il pianeta, in Italia potremmo raggiungere i 63 milioni, non avremo un impatto forte di aumento della popolazione. Cambierà il processo di urbanizzazione: a livello globale si rafforzeranno le città più grandi, a scapito delle piccole che non potranno che rimpicciolire e parcellizzarsi”, ha spiegato la sociologa Frega.
L’era delle neuroscienze
Come mai siamo passati dall’era della fisica a quella delle neuroscienze? “Veniamo dal secolo della fisica, basti pensare ad Einstein e altri grandi della quantistica, il risultato è visibile attraverso i led, l’uso degli smartphone e altri computer sempre più piccoli e veloci. Questo secolo, quello che stiamo vivendo, si concentrerà sulle neuroscienze: dobbiamo studiare il cervello, le malattie degenerative, sta aumentando la longevità, potremo vivere ben oltre i cento anni, ma con l’uso delle tecnologie le nostre capacità cognitive potranno essere compromesse.”
Il funzionamento del cervello
“Grazie alle nuove tecnologie, e ai computer quantistici, sarà possibile calcolare e capire l’attività neuronale e il funzionamento del cervello, che potrà essere la causa di malattie alienanti. Psicologicamente, occorre dominare i cambiamenti che vengono dall’esterno: l’uso quotidiano e pervasivo dei social, l’essere sempre connessi, oggi, e in futuro – ancora di più – con l’internet indossabile, potrà compromettere le capacità cognitive degli adolescenti”, ha sottolineato Maria Frega.
Prossimi Umani: cosa devono fare i genitori, gli insegnati e gli adulti, per preparare i giovani ad affrontare il mondo che verrà? “Il progresso sta diventando veloce e pervasivo, gli educatori devono diventare responsabili e consapevoli di ciò che sta succedendo e poi trasmettere tutto il sapere ai ragazzi.”