Uno o più centri di ascolto in ogni municipio per le vittime di bullismo e cyberbullismo. E’ la proposta di delibera votata oggi all’unanimità dalla commissione capitolina alle Politiche educative, a firma della consigliera Cinque Stelle, Maria Teresa Zotta.
L’obiettivo è creare una rete tra chi ha subito violenze e abusi riconducibili a bullismo e cyberbullismo
Il provvedimento, spiega Zotta, ha come obiettivo “creare una rete tra chi ha subito violenze e abusi riconducibili a questi due gravissimi fenomeni e gli operatori sociali, l’Osservatorio nazionale, la Polizia di Stato e la Polizia postale”. Un interfaccia “vero e non virtuale” che permetta di creare tra il ragazzo e chi lo assiste, “una comunicazione faccia a faccia”.
“Abbiamo ritenuto opportuno- ha spiegato ancora la consigliera M5S- di non dare come supporto ai ragazzi quello stesso strumento di cui, come nel caso del cyberbullismo, restano vittime. Per questo, più che un portale o un’app abbiamo pensato a uno sportello dove a parlare ai ragazzi saranno persone in carne ed ossa”. I centri di ascolto nasceranno in strutture comunali. Come ad esempio centri sociali o le stesse sedi dei municipi, ma non nelle scuole “per garantire un totale anonimato ai ragazzi”.
Una vittima di bullismo, un suo amico o un genitore che si rivolge a un centro all’interno di un istituto scolastico “non passerebbe inosservato” agli occhi degli altri studenti. La proposta di delibera, che ha avuto parere favorevole dai membri della commissione sia di maggioranza che di opposizione, passerà ora all’esame dell’Aula Giulio Cesare.
Fonte DIRE