Domani alle 13 una delegazione della onlus Italians for Darfur si recherà all’ambasciata del Sudan a Roma per consegnare un milione e 200 mila firme raccolte per chiedere la liberazione di Noura Hussein.
Noura Hussein è stata condannata a morte per aver ucciso il marito, che aveva sposato contro la sua volontà a 16 anni
Come si legge in una nota, gli attivisti saranno accompagnati dai rappresentanti di Change Italia per la consegna delle sottoscrizioni lanciate sulla piattaforma online Change.org. Noura Hussein è una giovane sudanese, condannata a morte per aver ucciso il marito a cui era stata data in sposa contro la propria volontà quando aveva 16 anni. Il 28 giugno, ricorda la onlus italiana, inizierà il ricorso al tribunale di Omdurman contro la sentenza di condanna.
L’appello punta sostanzialmente sulla legittima difesa e chiede l’annullamento del matrimonio
“Noura sa ed è molto grata della mobilitazione internazionale per il suo caso. Hanno aderito Italia, Francia, Spagna, Germania, Regno Unito e Stati Uniti”. Così commentano i responsabili di Italians For Darfur. “E’ particolarmente importante aver raggiunto questo risultato nel giorno in cui gli avvocati presentano il ricorso contro la sentenza di primo grado, che Italians for Darfur ha potuto visionare. L’appello punta sostanzialmente sulla legittima difesa e chiede l’annullamento del matrimonio. Infatti, quando Noura fu costretta a sposarsi, aveva solo 16 anni e non era consenziente”.
Italians for Darfur ricorda infine di aver già contribuito alla soluzione di un caso simile, quello di Meriam Ibrahim. Quest’ultima era stata condannata a morte per apostasia all’ottavo mese di gravidanza, e scarcerata sull’onda di una campagna che chiedeva la sua liberazione nel 2015.
Fonte DIRE