In Veneto nasce una nuova tipologia di struttura ricettiva in ambiente naturale, la botte. La giunta regionale ha infatti approvato oggi i requisiti di classificazione delle botti in legno delle aziende agricole. Le botti, infatti, potranno diventare delle vere e proprie camere da letto.

“Le botti non possono che essere un ulteriore incentivo a conoscere e ad esplorare soprattutto aree di grande pregio paesaggistico”

“Se tra gli obiettivi del sistema turistico veneto c’è anche quello di distinguersi nel mercato, differenziando la propria offerta rispetto a quella dei concorrenti, ritengo sia vincente concepire soluzioni di soggiorno che esaltino le caratteristiche del territorio, delle sue tradizioni, della vita e del lavoro di chi lo abita”.  Così commenta l’assessore al Turismo Federico Caner.  “Le botti proposte come alloggi originali e inconsueti, non possono che essere un ulteriore incentivo a conoscere e ad esplorare soprattutto aree di grande pregio paesaggistico, ambientale e produttivo, come quelle votate all’enologia”.

L’offerta di botti si svilupperà soprattutto attorno alle “strade del vino”. Come ad esempio quelle delle colline del Prosecco, o l’area del Valpolicella e quella del Soave. “Le botti sono classificate in una sola categoria, esclusivamente sulla base dei servizi minimi offerti ai turisti. Libera iniziativa dei titolari  per l’individuazione delle dotazioni e attrezzature più adeguate al particolare tipo di struttura ricettiva”, prosegue Caner.

La loro apertura sarà consentita solo in immobili con destinazione d’uso turistico ricettiva, secondo quanto stabilito dal Comune competente. La capacità massima sarà di otto posti letto in una o più unità abitative, ed ogni unità dovrà avere il suo bagno. Mercoledì, invece, è previsto l’esame dei criteri di classificazione delle strutture ricettive denominate alloggi galleggianti o palafitte, da parte della competente commissione consiliare della Regione Veneto.

                                                                                                                                      Fonte DIRE