Uil Scuola. Pino Turi è stato confermato segretario generale della Uil Scuola, eletto all’unanimità dal XIV Congresso nazionale che si è svolto a Montesilvano. Una continuità ritenuta fondamentale, Turi sarà alla guida del sindacato per i prossimi quattro anni, e giunta con una votazione che non ha visto contrari e alla quale ha fatto seguito un lungo applauso.
Raggiunto dai microfoni di Open Day, ogni giorno dalle 18 alle 19 sugli 89.100 FM di Radio Cusano Campus, Turi ha delineato quelle che saranno le linee guida del sindacato nel prossimo quadriennio, sottolineando priorità e interventi imprescindibili per riqualificare il mondo della scuola:
” Ci piacerebbe contaminare e condizionare i governi che si candideranno ad assumere la leadership della nazione. Altrettanta attenzione occorrerà porre per resistere alla tentazione di ‘supplire’ ad una classe politica in divenire: serve il confronto, un confronto serio, per qualificare le proposte e trovare soluzioni condivise”.
“Il modello di scuola che la Uil Scuola sostiene – prosegue il segretario Turi – è quello di scuola basata su autogoverno, autonomia, contrattazione. La scuola funzione fondamentale dello Stato, richiamata dalla Costituzione. Siamo contrari alla logica del modello neo-liberista che la vorrebbe ridurre a servizio, con studenti e famiglie come utenti, clienti da soddisfare”.
Il toto ministro dell’Istruzione è già partito e si accavallano, di ora in ora, indiscrezioni e ‘soffiate’ su colui o colei che, tra i candidati papabili, potrebbe essere quello più vicino alla nomina. Con il veto di Mattarella a Savona che è andato scontrandosi con l’intransigenza giallo-verde sul futuro ministro dell’economia, la situazione è tornata in una fase di difficile interpretazione. Turi, a viale Trastevere un politico o ancora un rettore?
“Per ricoprire la carica di ministro dell’Istruzione serve un politico con una visione politica. Con professori universitari, rettori ed ex rettori abbiamo avuto modo di confrontarci nel recente passato e le cose non sono andate benissimo. Se potessi scegliere metterei un uomo o una donna proveniente dal mondo della scuola, ricordo ancora quanto bene fece Franca Falcucci, una donna di scuola che portò la sua esperienza nel dicastero dell’Istruzione”.
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