Filippo Tortu quasi 40 anni dopo a 2 centesimi da Pietro Mennea
Il milanese e l’italo-americano prima della finale hanno avvicinato
l’immenso recordman dei 200, ma sulla distanza più breve
Grande impresa nel settore della velocità per un giovanissimo atleta italiano. Filippo Tortu ha stoppato il cronometro sui 100 metri piani al Meeting Internazionale di Savona a 10 secondi e 3 centesimi. Appena 2 minime unità di misura sopra il record italiano stabilito da Pietro Paolo Mennea a Città del Messico nel lontano 1979. E’, dunque, il secondo miglior tempo assoluto sulla più breve delle distanze su una pista di Atletica Leggera.
Nella stessa finale, che Tortu nemmeno avrebbe voluto correre, perché ravvicinatissima alla semifinale, poco meno di un’ora quando di solito le gare si divaricano di almeno il doppio, un altro italiano, Marcell Jacobs, ha corso in 10” e 8 centesimi! Il che ha battuto almeno la precedente prova in batteria del compagno di squadra in Nazionale Tortu, fatto in batteria.
I due atleti sono ora attesi, da tutti i tecnici e dagli appassionati del genere, a Roma, il 31 di questo mese, in occasione del Golden Gala, manifestazione di rilievo assoluto che calamita nella Città Eterna tutto il mondo.
Tortu, a dispetto del cognome, è nato a Milano nel 1998, e a oggi sembrerebbe il talento azzurro di miglior prospettiva. Questo perché detiene i record dei 100 metri piani e dei 200 negli Allievi, e dei soli 100 nella Juniores.
Da ricordare come il buon Filippo Tortu sia arrivato, nel 2016, all’argento mondiale Under 20; mentre, l’anno dopo, avrebbe conquistato l’oro ai Campionati d’Europa della medesima categoria.
Da ricordare come, nello stesso 2017, è stato eliminato nella semifinale dei 200 metri dove aveva realizzato un tempo di 20 secondi e 62 centesimi sotto un acquazzone.
Ma può migliorare, come aveva detto dopo la semifinale di Savona, di almeno un decimo. Promesso. E fatto.
L’Atletica Leggera italiana ha trovato due buoni velocisti. Ma sarebbe delittuoso, fermarsi e non cercare talenti nel mondo della scuola. Troppo sottovalutato. E maltrattato.