Psicofarmaci: boom di consumo a Nord Italia, dove i disagi economico – sociali sono inferiori rispetto a Sud, come mai? Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa, col capodipartimento salute pubblica dell’Istituto Mario Negri, su Radio Cusano Campus. “A Nord Italia sono abituati, rispetto a Sud. La condizione di disparità è permanente e cronica. Il Nord e Nord Europa sono sempre stati tra i maggiori consumatori di psicofarmaci, per diverse ragioni, seppure il tenore di vita è migliore. Il modo di vivere incide rispetto alle aspettative di vita che una persona ha”, ha osservato Maurizio Bonati.
La scelta secondaria
Psicofarmaci: al momento del disagio “non dovrebbero essere la prima scelta, ma la seconda”, ha aggiunto Bonati. “L’uso è discreto e non continuo, è un uso saltuario collegato a momenti di picchi di preoccupazioni.”
Il disturbo mentale alla nascita
“La maggioranza delle persone nasce senza nessun disturbo, è una delle conseguenze di una bassa qualità della vita. Quando avvertiamo il malessere è più facile ricorrere al consumo di un farmaco che ad un percorso di psicoterapia”, ha affermato il capodipartimento Maurizio Bonati.
Scarsa attenzione da parte dei governi
Già in passato, i governi hanno mostrato scarsa attenzione verso il problema, e il programma del nuovo Governo non è da meno. Come si potrà migliorare se le istituzioni continueranno a disinteressarsi alla ricerca scientifica? “C’era poco su questo problema nei governi precedenti, ora c’è ancora meno. Il ricorso al farmaco è sintomatico di un sistema dove manca il resto. L’area della salute psicologica è una delle più neglette”, ha aggiunto Maurizio Bonati.
Psicofarmaci: qual è la situazione degli adolescenti?
“I giovanissimi sono una fetta della popolazione completamente dimenticata nel controllo, monitoraggio e sostegno. Abbiamo tante ragazze e ragazzi che hanno disturbi d’ansia o dell’umore, e che ricorrono anche spontaneamente al consumo di certi prodotti.”
Qual è il disturbo più diffuso?
“Il disturbo d’ansia è quello apparentemente più semplice da comprendere, ma difficile da gestire e curare. Ci sono anche tanti bambini con problemi simili. Viviamo in un momento di grande insicurezza, non sappiamo cosa ci aspetta, dormiamo poco, viviamo male: la risposta al farmaco è la più immediata, ma anche la più buia”, ha sottolineato Maurizio Bonati.