Litigare in presenza dei figli è reato. Quante volte avete assistito ad un litigio tra i genitori? Come vi siete sentiti? Cosa avete pensato? Da questo momento, per la Corte Suprema, litigare in presenza dei figli è reato. Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, con Gerardo Soricelli, docente di Diritto Amministrativo II, della Facoltà di Giurisprudenza, dell’Università Niccolò Cusano. 

Art. 572 del codice penale

“L’art. 572 del codice penale prevede il reato di maltrattamenti in famiglia. Assistere ad un litigio tra genitori va ad incidere sulla vita dei figli, compromettendo la psiche. Le litigano hanno conseguenze sulla psicologia dei figli”, ha osservato Soricelli.   

Mancano specifiche sul concetto di maltrattamento

“I reati non possono essere estesi ad altre situazioni non previste dalle legge, ma è tale perché designato così dalla legge. Si tratta di condotte reiterate nel tempo che vanno ad incidere sullo sviluppo armonico della personalità dei figli, che in questa situazione sono soggetti passivi. Il concetto di maltrattamento può indicare una serie di condotte aggressive, lesive, che possono tradursi in vessazioni, minacce, offese alla dignità umana. Il legislatore non ha specificato quali sono le condotte che vanno a perpetrare il concetto di maltrattamento”, ha aggiunto il prof. Soricelli. 

Il litigio rimane un momento in cui il risentimento, le tensioni, lo stress, si manifestano all’altro, e probabilmente è imbarazzante a tutte le età, e in tutti i contesti. In famiglia mette i figli nella condizione di stare dalla parte di uno o dell’altro genitore, crea tensioni più preoccupanti i che possono ripercuotersi sugli equilibri di famiglia.   

I litigi tra genitori, alla presenza dei figli, sono “tipologie di aggressione che incidono indirettamente sullo sviluppo psicofisico dei figli. L’interpretazione della Corte di Cassazione estende gli effetti negativi del reato”, ha detto il prof. di Diritto Amministrativo II.

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