L’agroalimentare sardo conquista i compratori cinesi. Una delegazione di buyers provenienti da Pechino, Tianjin, Hainan e Wuhan è approdata in questi giorni a Porto Cervo per incontrare un gruppo di aziende isolane.
Un incontro tra i buyers cinesi e le aziende agroalimentari della Sardegna
I compratori cinesi hanno incontrato le aziende della rete “Sardinia food experience” della quale fanno parte sette realtà imprenditoriali. Si tratta di cantine, panifici, caseifici e produttori di dolciumi. Il piano della rete vale complessivamente oltre 430.000 euro, il 75% a carico della Sardegna. Le aziende hanno già partecipato a incontri nel territorio cinese. Nelle prossime settimane, queste si dovranno dotare di un piano di marketing, di strumenti promozionali e di una campagna pubblicitaria destinata al mercato asiatico.
Quindi, rifinito il packaging dei prodotti e approfonditi gli aspetti sulle normative in materia di esportazione, parteciperanno a quattro fiere organizzate in Cina e ad altrettanti eventi di presentazione dei prodotti e incontri “b2b”. “Stiamo facendo un lavoro capillare e trasversale, con il coinvolgimento di altri assessorati, per consentire alle imprese dell’agroalimentare e dell’ict di penetrare nei mercati esteri. Questo per far sì che i nostri prodotti siano apprezzati fuori dai confini regionali e nazionali”, sottolinea l’assessora Maria Grazia Piras.
“Il nostro programma per l’internazionalizzazione vale complessivamente 30 milioni di euro”
“Il nostro programma per l’internazionalizzazione vale complessivamente 30 milioni di euro. Nell’ultimo triennio abbiamo messo in campo azioni incisive per aiutare le aziende a trovare nuovi sbocchi commerciali. Infatti siamo passati dai bandi per le imprese singole, ai forum tematici e agli educational tour, passando per i corsi dell’Export lab dedicati alla formazione di export manager”.
I risultati, sottolinea l’esponente dell’esecutivo, “sono stati più che positivi e gli ultimi dati segnalano una crescita dell’export sardo. C’è stato, infatti, un aumento delle esportazioni legato anche alle strategie della Regione”. A fare la differenza rispetto ad altre regioni e altre nazioni “è la qualità dei nostri prodotti che raccontano una storia millenaria. Una storia di aziende fortemente legate alle diverse zone dell’isola- conclude Piras-.
Il nostro agroalimentare nasce e si sviluppa in un vero e proprio ‘paradiso’, una regione che sempre più deve diventare sinonimo di eccellenza, grazie alla qualità della vita e alla salubrità dei territori”.
Fonte DIRE