Un sito web diventa la memoria storica di una delle piu’ interessanti attivita’ che gli studenti del liceo scientifico ‘Ruggeri’ di Marsala hanno maturato grazie al progetto ‘Storie di migranti’, nato a seguito di una proposta di collaborazione con l’Unesco (sede italiana), che invitava a creare un percorso didattico sui diritti umani.
‘Eutopia: storie di migranti’
L’idea e’ stata inserita nella lista delle scuole associate, ed autorizzata ad utilizzare il logo, in quanto membro della rete internazionale delle ‘Unesco Associated Schools’, finalizzata all’educazione alla cittadinanza, nel rispetto delle leggi costituzionali e a difesa del patrimonio materiale e immateriale e dello sviluppo sostenibile. Bisognava creare un percorso didattico su uno dei temi principali. Conoscere la realta’ dei migranti sbarcati in Sicilia, collaborare con il centro di accoglienza che li ha ospitati e ascoltare le loro storie e’ stato il primo passo dell’attivita’ in progetto che ha creato diversi momenti di incontro e di confronto. Al aprire le porte dello Sprar, ed accogliere questo percorso formativo, e’ stata la cooperativa Solidalia, che opera in provincia di Trapani con iniziative di supporto logistico, educativo-psicologico e di integrazione sociale. Una data di quelle che i ragazzi non scorderanno mai quella del novembre 2015, giorno della prima visita al centro di accoglienza. A ricordarla e’ la professoressa Bruna Scimonelli, coordinatrice del progetto che racconta, anche, della grande sensibilita’ e disponibilita’ mostrata dagli altri colleghi docenti. “E’ stato il primo vero passo alla scoperta di questo fenomeno, durante il quale i ragazzi hanno raccontato le loro storie di vita; un primo test superato brillantemente che ha portato, nel giro di poco tempo, gli immigrati a ricambiare la visita presso il nostro istituto”.
Il progetto ha consentito di maturare una scoperta reciproca di mondi diversi ma vissuti da ragazzi della stessa eta’. Il liceo scientifico li ha, infatti, coinvolti nella quotidianita’ della vita scolastica, facendoli partecipare alle assemblee, agli eventi, ai laboratori didattici. Ora si tirano le prime somme e ‘storie di migranti’ presenta un’estemporanea d’arte con la collaborazione dei docenti di storia dell’arte e dell’artista marsalese Paolo Di Dia. E viene organizzato un convegno con i protagonisti del progetto e con la partecipazione di altre figure del territorio che lavorano nel settore dell’immigrazione. Vengono cosi’ presentate le ‘Odissee Moderne’ di giovani, con gli occhi di altri giovani lontani non solo per nazionalita’, ma anche per cultura, storia, tradizioni, lingua. Le passioni comuni, quali la musica e lo sport, hanno creato un coinvolgimento che va aldila’ di ogni di ogni limite o barriera; tanto da poter registrare alcuni dialoghi come testimonianze. Madia arriva del Senegal, ha 21 anni, dopo il suo viaggio della speranza e il percorso di accoglienza e’ riuscito ad integrarsi; parla con due studenti delle relazioni umane, di quanto sia importante il rispetto che puoi percepire anche se non si parla la stessa lingua. Bukola e’ una ragazza nigeriana di 20 anni, arrivata in Italia dopo la morte del padre e costretta a lasciare nel suo paese la famiglia. Nonostante le difficolta’ vissute non vuole abbandonare i suoi sogni, studiare e lavorare, sperando di poter vivere insieme con la madre e la sorella; mentre Peter, ghanese di 27 anni, vuole ricominciare in Italia la sua nuova vita.
Il pieno coinvolgimento degli studenti in questo progetto ha consentito di agganciarsi alle realta’ operative del territorio, consentendo loro di continuare l’esperienza di conoscenza del fenomeno migratorio oltre la scuola. Con la collaborazione dell’associazione ‘Amici del Terzo Mondo’, hanno preso parte alla 33esima edizione della mostra dei prodotti del commercio equo – solidale, vendendo bottiglie di vino prodotto in aziende sequestrate alla mafia. I proventi sono stati destinati ad un progetto alternativo per la rieducazione in Ruanda di un gruppo di ragazzi detenuti. “Una partecipazione volontaria dei nostri studenti all’iniziativa che li ha visti impegnati nella vendita di un prodotto che trova origine da beni confiscati all’illegalita’ e i cui proventi, chiudendo il cerchio, sono stati devoluti per una pena per azioni illegali, che, per i minorenni dell’area penale coinvolti, diventa momento rieducativo nella riflessione sui valori autentici della vita”, ha commentato la dirigente scolastica Fiorella Florio. La validita’ dell’esperienza ha portato la scuola a rinnovare la sua presenza anche nelle successive edizioni dell’iniziativa, incardinandola nell’alternanza scuola/lavoro.