“Un team coordinato dall’Istituto di biologia e patologia molecolare del Cnr ha dimostrato che nelle piante la fertilita’ maschile e’ collegata a uno specifico messaggero del gene ARF8. L’indagine, pubblicata su Plant Cell, implica importanti ricadute in piante di interesse agrario di tipo ibrido. Queste, infatti, mostrano un maggior vigore rispetto a quelle prodotte per autofecondazione”.
“La fertilità maschile in ambito vegetale dipende da un nuovo messaggero di un gene”
Così in un comunicato il Consiglio Nazionale delle Ricerche. “La fertilità maschile in ambito vegetale dipende da un nuovo messaggero di un gene. Lo ha scoperto un team coordinato dall’Istituto di biologia e patologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche in collaborazione con l’Università di Kyoto e il Riken Institute di Yokohama. Lo studio, pubblicato sulla rivista Plant Cell, implica importanti potenziali ricadute in ambito agrario. Infatti, aiuterà la produzione di sementi ibride in specie coltivate, come riso, melanzana, pomodoro e molte altre”.
L’autofecondazione è una caratteristica negativa che va eliminata nelle piante coltivate
“Sappiamo che la fertilità o capacità riproduttiva maschile delle piante e’ regolata dall’ormone auxina. La nostra indagine- spiega Maura Cardarelli, primo ricercatore del Cnr-Ibpm- ha preso quindi in esame il fattore di trascrizione ARF8 che media gli effetti di questo ormone. L’obiettivo è stato capire come questo gene contribuisca alla fertilità maschile nelle piante in grado di autofecondarsi. Per questo motivo abbiamo lavorato su Arabidopsis. Arabidopsis è una specie spontanea presa comunemente a modello in quanto contiene sia gli organi fiorali maschili sia quelli femminili ed e’ quindi autogama, cioè si autofeconda.
L’autofecondazione è una caratteristica negativa che va eliminata nelle piante coltivate. Infatti, la conseguenza e’ una maggiore consanguineità e le piante ‘prodotte’ per autofecondazione sono piu’ deboli di quelle ibride. Per questo motivo in agricoltura vengono utilizzate sementi ibride e la loro produzione e’ favorita dalla ridotta fertilita’ maschile”.
Fonte DIRE