Frasi de “La teoria del tutto”? Conoscerle, cercarle e rileggerle non potrà che farvi bene. Si tratta, infatti, di uno dei migliori biopics degli ultimi anni e, forse anche complice il fatto che narra la vita dell’immenso scienziato come Stephen Hawkins, è un modo davvero intelligente per staccare da una sessione di studio e dimostrare di aver capito a pieno l’importanza della gestione del tempo libero da studente.

Godetevi lo spettacolo di una mente superiore e date alla vostra testa modo di riposarsi dalle fatiche. Farà bene all’umore ma anche alla vostra capacità di resa finale (qualunque sia l’obbiettivo che vi siete dati). L’occasione di questa guida, poi, sarà ottima per ripassare tutti insieme quali inaspettate intuizioni ha avuto lo scienziato britannico e quale sia, quindi, la sua infinita eredità. pronti?

Buon viaggio nello spazio.

Frasi tratte dal film “La teoria del tutto”? A volte servono solo a passare un quarto d’ore piacevole, a volte a dare ispirazione profonda. Quale che sia l’effetto che sortiscono è un modo per darvi le giuste pause di studio o di lavoro ma, soprattutto, di omaggiare questo lungometraggio tratto dalla biografia di Stepehn Hawkins “Verso l’infinito”, scritta dall’ex moglie del fisico statunitense Jane Wilde Hawking.

Nonostante il grande peso del personaggio nel mondo e la sua notorietà, questo è di certo il primo biopic (film biografico) per il grande schermo mentre in tv era andato “Hawking”, dove il genio era stato interpretato da Benedict Cumberbatch.

Questo lavoro è del 2014 e vede la regia di James Marsh. Il giovano Hawking, invece, ha i panni di Eddie Redmayne che, per questa performance, si è portato a casa un Oscar come miglior attore.

Di che parla questa pellicola sulla teoria del tutto? Secondo la sinossi di Wikipedia, si parte nel 1963 con il giovane Stephen Hawking, che è un cosmologo dell’Università di Cambridge, che sta cercando di trovare un’equazione unificatrice per spiegare la nascita dell’universo e come esso sarebbe stato all’alba dei tempi.

A una festa universitaria conosce la studentessa di lettere Jane Wilde (la futura autrice della sua biografia). La loro storia d’amore viene ostacolata, però, dalla comparsa della malattia degenerativa di Stephen, l’atrofia muscolare progressiva. Anche gli studi di Hawking vengono compromessi a causa delle difficoltà quotidiane a cui è sottoposto: camminare, scrivere e infine parlare diventano ostacoli per il giovane cosmologo. Un iniziale rifiuto della malattia viene in seguito superato dalla determinazione di Jane di rimanere al fianco di Stephen, amandolo e facendosi carico della sua salute.

Dopo il matrimonio, inizia la loro convivenza. Stephen peggiora di giorno in giorno, e ben presto sarà costretto a spostarsi sulla sedia a rotelle. E’ solo l’inizio della rinascita, l’inizio delle intuizioni che ci racconteranno come funziona l’universo.

Come già detto, il film è tutto da guardare ma, se volete leggerlo, ecco gli aforismi più interessanti da lui tratto:

  • Qual è la natura del tempo? Giungerà mai a una fine? Possiamo tornare indietro nel tempo? Un giorno forse queste risposte ci sembreranno ovvie come la Terra che orbita intorno al sole o magari ridicole come una torre di tartarughe. Solo il tempo, qualunque cosa sia, ce lo dirà” (pronunciata da Eddie Redmayne nei panni di Stephen Hawking);
  • Un fisico non può permettere che i suoi calcoli vengano confusi dalla fede in un creatore soprannaturale” (Stephen a Jane);
  • Einstein […] sbagliò quando disse: «Dio non gioca a dadi». La considerazione dei buchi neri suggerisce infatti non solo che Dio gioca a dadi, ma che a volte ci confonda gettandoli dove non li si può vedere“.

Frasi da La teoria del tuttoLa teoria del tutto

Non sarà facile, vista la densità della materia, ma parlando del lavoro di Stephen Hawkin e del film a lui dedicato, non possiamo non provare a spiegare a grandi linee in cosa consista la teoria del tutto, conosciuta anche come TOE (acronimo dell’inglese “Theory of everything”).

Si tratta di un’ipotetica teoria fisica che sarebbe in grado di spiegare interamente e di riunire in un unico quadro tutti i fenomeni fisici conosciuti. Un macro concetto.

All’inizio il termine fu usato con connotazione quasi ironica per riferirsi alle varie teorie troppo generalizzate e poco concrete. Facciamo un esempio per capire: un bisnonno di Ijon Tichy, personaggio di una serie di storie di fantascienza di Stanisław Lem degli anni sessanta, era al lavoro sulla “Teoria Generale del Tutto“.

C’è una rivendicazione precisa sul termine ed è del fisico John Ellis afferma che sostiene di averlo introdotto lui nella letteratura tecnica in un articolo della rivista “Nature” nel 1986. Nel tempo il termine si affermò nelle popolarizzazioni della fisica quantistica per descrivere una teoria che avrebbe unificato tutte le interazioni fondamentali della natura, nota anche come teoria del campo unificato.

“La teoria del tutto” il film

Conoscete gli aforismi migliori del lungometraggio, è bene che ne conosciate anche la nascita e l’evoluzione. E’ risaputo che la produttrice Lisa Bruce, insieme allo sceneggiatore Anthony McCarten, abbiano trascorso ben tre anni per convincere Jane Wilde Hawking ad accettare la possibilità di fare un film tratto dal sui manoscritto.

In particolare McCarten da tempo tentava di scrivere qualcosa sul celebre astrofisico e già diverse volte aveva incontrato Jane Hawking per sottoporle le diverse bozze di sceneggiature. La frase che più racconta questo lungo corteggiamento la pronuncia la produttrice la quale dichiarò: “Ci furono un sacco di lunghe conversazioni, davanti a molti bicchieri di sherry e quasi il doppio di tazze di tè”.

Il budget del film “La teoria del tutto” è stato di circa 15 milioni di dollari. Il regista James Marsh si è subito messo sotto con lo studio di numerosi archivi di immagini e documentari.

L’attore protagonista Redmayne, poi, ha incontrato Hawking stesso per capire più a fondo la verità del personaggio. A riguardo ha detto: “Anche adesso, che è totalmente incapace di muoversi, è possibile vedere una tale effervescenza di sentimenti nei suoi occhi”.

La vera difficoltà del film su Hawking non è stata, a detta del regista e del protagonista, il dare una certa cronologia alla storia bensì il rendere l’idea del deterioramento del corpo nel tempo, giorno dopo giorno, mantenendo però quella scintilla di sentimenti, quella arguzia e quell’umorismo tipici dello scienziato britannico.

Il regista ha poi svelato che lo sforzo del giovane attore è stato immenso, trasformando la nota disabilità in un vero e proprio percorso di erosione del corpo e della mente. Hawking stesso ha dato supporto a Redmayne durante la riprese del film, prestando infine anche la sua voce elettronica nel doppiaggio.

Stephen Hawking

Chi era Stephen Hawking? Era una delle menti più brillanti di questo tempo. Un astrofisico inglese che portò a termine difficili ma fruttifere ricerche che hanno per sempre modificato i concetti chiave della cosmologia moderna.

Hawking è morto il 14 marzo 2018 e, grazie alle sue pubblicazioni, che rendevano i suoi studi accessibili a tutti, è stato apprezzato dal grande pubblico già a partire dagli anni ottanta. Nelle serie comica di culto “The Bing Bang Theory” viene spesso citato e compare anche in un episodio.

Lo spartiacque della sua esistenza è stato senza dubbio l’anno 1963. In seguito ad accertamenti medici da lui richiesti a causa della difficoltà nel muovere gli arti, gli fu diagnosticata una malattia degenerativa del motoneurone.

Molto ha giocato in suo favore la cura che la moglie ha messo nel fargli superare lo shock. Tra i pregi di Stephen Hawking c’era, senza subbio, l’autoironia con cui scherzava sulla sua fisicità.

Ora che le principali frasi da “La teoria del tutto” le sapete, aprite gli occhi e godetevi questo film da premio Oscar.