Ilva, Francesco Boccia (Pd) ha attaccato il ministro Carlo Calenda. Ecco cosa ha detto intervenendo ai microfoni di ECG su Radio Cusano Campus raggiunto al telefono da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
ILVA, BOCCIA CONTRO CALENDA. ASCOLTA QUI L’INTERVENTO INTEGRALE
“Ha avuto una caduta di stile. Non è la prima, non sarà l’ultima. Ogni volta che chiedo a Calenda il perché della sua scelta sulla questione Ilva mi risponde che lui ha fatto una gara. Come se noi fossimo tutti dei creduloni. Una cosa sono le gare, un’altra le scelte politiche. E’ evidente che da un cambio all’altro di Governo il nostro Governo ha indirizzato cassa depositi e prestiti dalla cordata che era guidata da Jindal, un’azienda che non ha stabilimenti in Europa e che portava con sé imprenditori importanti, al sostegno di Mittal, che è la prima azienda al mondo ma è piena di stabilimenti in Europa e fa del Dio carbone il proprio Dio”.
“NO AD ALTRI DISASTRI AMBIENTALI”
Visto che parliamo dell’Ilva, la più grande acciaieria in Europa, con un disastro ambientale accertato, abbiamo il dovere di garantire ai tarantini che non accadrà più quanto accaduto. Ritenevamo che una valutazione maggiore sul progetto di Jindal, su un percorso di decarbonizzazione e anche su imprenditori italiani e importanti che erano alle spalle, fosse più opportuno e necessario. Calenda non ha capito che noi anche se mangiamo polpi e cozze sappiamo leggere e scrivere. Abbiamo voluto spiegargli che la Puglia è un altro Sud, un Sud che già ce l’ha fatta. Non ci facciamo dire qual è la strada migliore. Il nodo è uno solo, la vertenza Calenda non l’ha chiusa e non è vero che la colpa è di Emiliano. L’unica colpa di Emiliano è quella di avere un rapporto diretto con il popolo tarantino. Non ha chiuso quella vertenza perché mancavano due elementi basilari: c’era un piano industriale sconosciuto che non è stato accettato dai sindacati e c’era incertezza sull’azionariato. Un accordo del genere può essere fatto da un Ministro per lo Sviluppo? Ho trovato fuori luogo la mancanza di spiegazioni da parte di Calenda”.