La mancanza di lavoro costringe i giovani italiani a restare in casa con i genitori fino a 30 anni, quattro in piu’ rispetto alla media europea di 26 anni.
Il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è tra i più alti d’Europa
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Eurostat che evidenziano come a lasciare per primi i familiari siano i ragazzi dei Paesi nordici. Come ad esempio Svezia (21 anni), Danimarca (21,1) e Finlandia (21,9). In coda alla classifica insieme all’Italia ci sono Malta e Croazia con rispettivamente 32,2 e 31,9 anni e la Slovacchia (30,8). A pesare oltre a fattori culturali c’è certamente la situazione di difficoltà economica che colpisce i giovani italiani. Infatti il tasso di disoccupazione in Italia è del 31,7% , tra i piu’ alti d’Europa.
Il 61% dei giovani italiani si affida al sostegno economico della famiglia
Una situazione di disagio sociale che obbliga sei italiani su dieci tra i 18 e i 34 anni a vivere con la paghetta dei genitori o dei nonni e altri parenti, secondo una indagine Coldiretti/Ixe’. La famiglia – continua la Coldiretti – e’ diventata una rete di protezione sociale determinante. Questa, infatti, opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno. Una tutela che non significa pero’ disimpegno visto nel 2018 piu’ di un giovane senza lavoro su due accetterebbe un posto da spazzino. Poco piu’ della metà, invece, punterebbe a un lavoro nella food delivery e un 50 per cento farebbe il dog sitter. Il 37% accetterebbe di fare l’operatore di call center e il 24% il badante.
C’e’ un forte spirito di sacrificio nelle nuove generazioni, ma anche la consapevolezza di grandi difficoltà che devono essere una priorità per il nuovo Governo perché – conclude la Coldiretti – il mancato inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e’ una perdita di risorse insopportabile per un Paese vecchio come l’Italia che deve tornare a crescere in modo deciso.
Fonte DIRE