Di Maio-Salvini, l’accordo non c’è. Quello che ieri sembrava ad un passo oggi appare lontano. I leader di Movimento Cinque Stelle e Lega hanno chiesto altro tempo a Mattarella. Significative le distanze tra i due. 

DI MAIO-SALVINI, IL GOVERNO ANCORA NON C’E’

I principali quotidiani in edicola oggi sono tutti concordi. La trattativa tra i due è in alto mare. Il titolo del Fatto Quotidiano “Salvini alza il prezzo con M5s e agita lo spettro di Berlusconi” descrive la gelata leghista al Colle. “Siamo distanti su giustizia e infrastrutture” ha dichiarato il segretario della Lega ai giornalisti una volta terminato l’incontro con Mattarella. Libero titola “Pasticciaccio Brutto, più che un Governo è un aborto”. Ancora più emblematico Il Giornale, che a nove colonne scrive “Dilettanti, il Di Maio-Salvini è già una comica”. La Repubblica parla di un grande bluff e di una lite sul contratto, mentre Il Messaggero scrive “Non c’è accordo, Governo lontano”.

IL RETROSCENA DEL CORRIERE DELLA SERA

“Alto rischio politico, bassa la resa”. Il Corriere della Sera consegna a Matteo Salvini questo virgolettato. Secondo il quotidiano di Via Solferino il leghista potrebbe cercare di affrancarsi da Di Maio. Eloquenti le parole di Giorgetti: “Accordo con Di Maio? Sì, per il voto”. Si trattava di una battuta, dicono, ma anche se fosse così darebbe comunque il senso della misura. Le differenze tra Lega e Movimento Cinque Stelle sono sensibili. E il candidato Premier ancora non c’è.

PER IL FATTO QUOTIDIANO, SALVINI EVOCA BERLUSCONI

Stando a quanto si legge sull’edizione online del Fatto, Salvini evoca Berlusconi e allontana l’accordo. Di Maio e il Carroccio ottengono altro tempo. Leghista irritato all’uscita dal Quirinale: “Distanti su alcunitemi. Su sicurezza voglio mani libere”. Nel weekend i gazebo del Carroccio e la consultazione su Rousseau.

QUALCOSA E’ CAMBIATO

“Il programma è ormai definito” aveva dichiarato il leghista Centinaio. Qualcosa è cambiato. 71 giorni dopo le elezioni, al sesto giro di consultazioni, il semaforo che era verde torna ad essere arancione. Anzi, rosso. Il dialogo M5s-Lega non è rallentato solo per quanto concerne il nome del Premier. Ci sono altre questioni, di primaria importanza. Come sicurezza, migranti egiustizia sulla quale – specifica – la sua voce è quella dell’intero centrodestra.