‘L’Aborto e’ la prima causa di Femminicidio nel mondo’. Parte da oggi la campagna di affissioni e sui social di CitizenGO #stopaborto, in vista della Marcia per la Vita di sabato 19 maggio (ore 15 Piazza della Repubblica a Roma)”.
#stopaborto: la campagna contro l’aborto di CitizenGO
È quanto si legge in una nota di CitizenGO, che prosegue: “È in atto il tentativo di censurare e silenziare chi afferma la verita’ sull’aborto, che sopprime la vita di un bambino e ferisce gravemente quella della donna. Rivendichiamo il diritto di opinione ed espressione tutelato dalla Costituzione. Parte oggi e continuera’ per tutta la settimana la campagna #stopaborto promossa dalla Fondazione CitizenGO, che si articolera’ in affissioni in tutta Italia ed in promozioni sui principali social network. Una campagna che afferma con forza che “L’Aborto e’ la prima causa di Femminicidio nel mondo”. Filippo Savarese, direttore delle Campagne di CitizenGO Italia, afferma nella nota che “negli ultimi anni le istituzioni hanno denunciato con sempre maggior forza il fenomeno dei ‘femminicidi’ e della violenza sulle donne, ma ci si dimentica di dire che la prima causa di morte per milioni di bambine (cosi’ come di bambini) nel mondo e’ l’aborto, che provoca anche gravissime conseguenze psicologiche e fisiche per le donne che lo praticano. Si rivendica sempre la ‘liberta’ di scelta’ per sostenere l’aborto, ma oggi siamo noi a rivendicare la liberta’ di scelta per le donne che hanno diritto a essere informate correttamente sulle conseguenze sempre drammatiche dell’aborto. Oggi e’ discriminata la donna che vuole portare avanti una gravidanza e diventare madre”.
E ancora: “E’ di poche settimane fa il gravissimo episodio che ha visto la rimozione di un manifesto di ProVita a Roma che semplicemente elencava delle verita’ scientifiche inoppugnabili sull’aborto. Delle verita’ scientifiche che evidentemente hanno dato molto fastidio agli intolleranti del politicamente corretto, con in testa Monica Cirinna’, che evidentemente non sopporta che le donne siano informate. Rimuovere un manifesto non costringera’ al silenzio chi crede nella vita e che, proprio in nome delle donne, vuole che sull’aborto non si taccia. Ecco perche’ la nostra campagna, in vista della Marcia per la Vita del prossimo 19 maggio, che portera’ in piazza migliaia di cittadini, migliaia di donne, che non solo credono nella vita, ma anche nella liberta’ di essere informati sulla realta’ dell’aborto, sull’uccisione di migliaia di innocenti. Una strage di cui non si deve parlare, delle verita’ tanto scomode da ritenere anche un solo manifesto ‘pericoloso’. Ora abbiamo una ampia campagna in tutta Italia, perche’ per ogni manifesto strappato si alzeranno migliaia di nuovi manifesti, iniziative, marce”.
Fonte DIRE