Ascoltare musica accompagnati dai figli fa bene. Non è una chiacchiera da bar qualunque, ma un’affermazione scaturita da una ricerca condotta dall’Università dell’Arizona e pubblicata sul Journal of Family Communication. Per crescere bene bisogna evitare di isolarsi, e ascoltare musica da soli e in cuffia. 

Quante volte vi è capitato di vedere adolescenti in metro con le cuffie, o anche i vostri figli isolarsi e ascoltare musica da soli?

La musica fa circolare buone emozioni

“I bambini sono sensibili alla musica, fin dai primi anni di vita, quindi non ci sono limiti d’età. La musica, come altre attività artistiche, come ad esempio il gioco, consente di far circolare emozioni tra il bambino e l’adulto, facilita il dialogo. L’azione di condivisione, ovvero quella che si va perdendo sempre di più col tempo, ha pregi notevoli: favorisce la riflessione e altre cose piacevoli”, ha osservato Anna Oliverio Ferraris, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus.

Ai bambini piacciono musiche allegre

Il panorama musicale è ampio e variegato: dal pop al rock, dalla musica classica al jazz, come scegliere la musica da condividere coi figli? “I bambini mostrano delle preferenze per le musiche allegre. Ci sono anche brani di musica classica apprezzati dai bambini. Non vogliono ascoltare la musica malinconica”, ha aggiunto la psicologa dell’età evolutiva dell’Università La Sapienza.

Come proporre musica ai figli?

“Suonando uno strumento il bambino partecipa col genitore dando un contributo personale, ma il beneficio dell’ascolto della musica insieme è da ritrovarsi nell’atmosfera che crea: favorisce la comunicazione, le buone emozioni, permette di entrare nello stesso clima di confidenza.”

Chi dovrebbe proporre di ascoltare musica insieme?

“Non credo ci siano differenze”, ha osservato Anna Oliverio Ferraris. “L’importante è che la persona che propone queste attività gradisce per prima quello che si sta facendo, è una cosa che deve piacere anche all’adulto. Può anche proporre di ascoltare musica il nonno o l’insegnante, l’importante è che ci sia desiderio e condivisione. Vale lo stesso per la lettura insieme, ha grosse potenzialità, i bambini partecipano…”

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