Beatrice Mautino, biotecnologa industriale divulgatrice scientifica e autrice del libro: “Il trucco c’è e si vede” è intervenuta ai microfoni di “Siamo ciò che paghiamo”, trasmissione condotta da Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Il divieto in vigore dal 2013 contro la sperimentazione dei cosmetici sugli animali è efficace?

Sì, in realtà l’Europa è tra i Paesi che si è maggiormente impegnata negli anni per abbandonare la sperimentazione sugli animali. Dal 2013 vige il divieto di commercializzare prodotti sperimentati sugli animali.

Ad oggi la sperimentazione sugli animali ha senso per alcuni cosmetici?

Per la maggior parte dei prodotti, no. Si possono ottenere tutte le informazioni sulla tossicità acuta o cronica, con test alternativi. Per alcuni ingredienti particolari, più rischiosi di altri, l’Europa chiede ancora la sperimentazione animale. La situazione reale è molto complicata ed è impossibile per il consumatore sapere se i prodotti siano sottoposti a test alternativi, al 100%.

Nell’ UE c’è un laboratorio dedicato alla validazione e allo sviluppo di test alternativi. Ad oggi si possono ottenere tutte le informazioni necessarie per la tutela del consumatore.

I Paesi come Cina o India, nuovi entranti nel mercato della cosmetica, possono mettere a rischio una nuova scelta politica?

Negli ultimi mesi e anni i cosmetici coreani sono diventati un colosso nel mondo della cosmetica. Altri Paesi emergenti non metteranno a rischio industrie Europee e Americane, ma andranno a disturbare quell’equilibro. Dal punto di vista dei consumatori è importante che, in ogni caso, la sicurezza dei prodotti venga garantita.

La storia del trucco: questi prodotti venivano applicati con leggerezza e fino a circa un secolo fa non c’era alcun controllo

Fino alla metà degli anni ’30 i prodotti venivano messi in commercio senza alcun controllo. Dopo che si sono verificati casi in cui persone sono rimaste menomate, oppure sono morte a seguito di cosmetici che erano vere e proprie bombe chimiche, i vari governi hanno iniziato a pensare ad una regolamentazione seria.

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