Coldiretti: 88% degli Italiani boccia frutta straniera. Infatti una recente indagine ha evidenziato come quasi la maggioranza della popolazione italiana bocci il consumo di frutta proveniente dall’estero. Dato che trova conferma anche nelle esportazioni all’estero di prodotti agroalimentari del Made in Italy.
Made in Italy prima scelta dei consumatori
“La ricerca di sicurezza e genuinità nel piatto porta l’88% degli italiani a bocciare la frutta straniera e a ritenere importante scegliere nel carrello frutta e verdura Made in Italy. Questo perchè, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, l’Italia e’ al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,6%).
Sotto accusa gli accordi agevolati stipulati dall’Unione Europea
Sotto accusa sono invece le importazioni incontrollate dall’estero favorite dagli accordi commerciali agevolati stipulati dall’Unione Europea. Come il caso delle condizioni favorevoli che sono state concesse al Marocco per pomodoro da mensa, arance, clementine, fragole, cetrioli e zucchine. Anche l’Egitto gode di queste agevolazioni per ad esempio fragole, uva da tavola, finocchi e carciofi. Accordi – continua la Coldiretti – fortemente contestati perché nei paesi di origine e’ spesso permesso l’uso di pesticidi pericolosi. Questi pesticidi sono dannosi per la salute umana, e inoltre le coltivazioni sono realizzate in condizioni di dumping sociale per il basso costo della manodopera”.
“La domanda di cibi sani arriva anche dall’estero dove sono stati esportati complessivamente frutta e verdura fresca Made in Italy per 5,2 miliardi di euro nel 2017. Un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le esportazioni di frutta e verdura- precisa la Coldiretti- sono state superiori in valore alle importazioni pari a 4,7 miliardi, anch’esse in aumento del 3%”. “L’Italia- ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo- ha le risorse per cogliere le opportunità che vengono dal prepotente affermarsi di nuove tendenze salutistiche in Italia e all’estero dove il Made in Italy ha un valore aggiunto in più'”.
Fonte DIRE