Riccardo Patrese il Padovano volante
innamorato dello Sport, dal Nuoto ai Motori Via Sci
Ha giocato per tanti anni nella Nazionale Piloti di Calcio
Chi ha amato la Formula 1 degli anni ’80 ha certamente apprezzato la grinta, il coraggio, la determinazione di un nostro rappresentante tra i più grandi del mondo. Infatti nel circo della più seguita competizione automobilistica si è fatto notare, per lo spirito battagliero, un giovanotto proveniente dal Veneto che si misurerà gareggiando con quattro signore scuderie di livello assoluto.
Parliamo di Riccardo Gabriele Patrese, che nasce a Padova nel 1954.
E’ stato uno dei migliori piloti italiani di sempre, e ha gareggiato coi kart fin da ragazzo. Ma la sua storia di appassionato di Sport merita un prologo degno di grande considerazione. Infatti i suoi primi passi li fa a colpi di bracciate, nel Nuoto, e addirittura sugli Sci, vista la vicinanza della città patavina, più incline al Calcio, al Rugby e al Basket, ma vicinissima alle stupende e vicine montagne venete e trentine, dove chi è di Padova ci va fin da adolescente.
Specialista in vasca nello Stile libero, gareggia e si allena con una delle campionesse più amate, nella storia dello Sport d’Italia. Un’altra delle sue parti. E’ Novella Calligaris, ricordata da tante generazioni, per le sue immense imprese, nazionali, europee, olimpiche e mondiali.
Con lo Sci Alpino sarà solo un passatempo, seppur capace di liberare la testa dai pensieri, ed è un rapporto d’amore, con la montagna.
Riccardo Patrese inizia a correre con i Kart costruiti dal fratello e a 16 anni, nel 1970, comincia a gareggiare in maniera seria. Vince il campionato italiano nella Classe 100, conquista due titoli europei a squadre e il mondiale.
Strada facendo il padovano si cimenterà anche nella Sport Prototipi, ma il rombo del motore uno ce l’ha nelle orecchie, nel cuore. E nel 1975 Patrese firma con la Scuderia Nettuno di Bologna, e la prima stagione termina in maniera molto positiva, persino al di sopra delle aspettative iniziali dei suoi stessi dirigenti.
Nel 1976, a 22 anni, il buon Riccardo gareggia in Formula 3 con la Chevron, unica, tra le scuderie, a non richiedere l’ausilio ai drivers, per guidare: questo si diceva, all’epoca. E anche in questo campionato il patavino non deluse, anzi, conquista il titolo italiano e, al primo colpo, quello continentale. Alla fine della stagione la popolarissima rivista motoristica gli assegna, tramite i giornalisti specializzati, il Casco d’Oro.
Viene da pensare al film Sliding Doors, Porte scorrevoli, perché un episodio lo avrebbe tenuto lontano da una famosissima scuderia, che gli aveva messo sotto il naso un accordo scritto.
Nel 1977 Patrese core in Formula 2 e fa una grande impressione anche su un circuito difficilissimo qual è il Nurburgring, in Germania. Patrese è costretto al ritiro ma in quella specifica gara viene notato dai direttori tecnici dalla scuderia Shadow, famosa in Europa e nel Mondo.
Nel 1978 l’italiano diventa, a tutti gli effetti, un pilota di Formula 1. Una scalata breve, davvero. E’ proprio la Ferrari, che ha l’intuizione di fargli firmare un pre-contratto. Ma il Drake opta per confermare il coraggioso canadese Gilles Villeneuve, di fianco al sudafricano Jody Scheckter, che diventerà il primo, del suo continente, e a oggi anche l’unico, a conquistare il titolo iridato di una macchina di Formula 1.
Se non sarà mai in grado di guidare una Rossa di Maranello, Riccardo Patrese correrà con la Brabham, l’unica scuderia a detenere il cognome di un pilota che ha vinto, il Campionato del Mondo; poi l’italiano avrebbe corso in Alfa Romeo, con la Williams, e infine con la Benetton, fino al 1993. Niente male, diremmo.
Nella sua carriera Riccardo Patrese ha vinto 6 Gran Premi ottenendo, complessivamente, 37 podi.
Secondo qualche avversario il suo atteggiamento sarebbe stato troppo arrogante. Ma nei confronti dei mezzi di comunicazione è sempre stato uno ammirevolmente schietto, sincero, e pulito, come nella sua maniera di guidare.
Nella vita privata Riccardo Patrese si è sposato una prima volta con Susi, e insieme hanno avuto tre figli. Al termine della carriera agonistica in Formula 1, purtroppo, si sarebbero separati. E il padovano si è fidanzato con Francesca Accordicon la quale avrà due ulteriori figli.
Dopo il rombo dei motori Riccardo ha continuato a frequentare sia le piste di Sci, ma anche a giocare a Calcio, con la Nazionale Piloti, a praticare il Golf e il Tennis e persino l’Equitazione. Uno sportivo completo. Qualche volta, da buon amante del Football, è stato visto non infrequentemente allenarsi con il Padova Calcio.
Una sua ulteriore passione è rappresentata dai trenini elettrici.