Sembra che un inaspettato valore in grado di determinare le chance di sopravvivere ad una ferita potenzialmente letale sia il gruppo sanguigno a cui si appartiene. A rilevarlo è uno studio giapponese pubblicato sulla rivista scientifica Critical Care, secondo cui i pazienti di gruppo 0 sarebbero coloro che corrono il rischio maggiore di non sopravvivere all’emorragia causata da una grave ferita.
La perdita di sangue è una delle cause principali di morte tra coloro che incorrono in un incidente traumatico, ma gli studi sulla relazione tra sopravvivenza e gruppo sanguigno d’appartenenza sono stati pochi, almeno fino ad oggi.
Lo studio dei ricercatori del Tokyo Medical and Dental University Hospital
Un team di ricercatori del Tokyo Medical and Dental University Hospital ha analizzato i dati relativi a 901 pazienti giunti nei pronto soccorso del Giappone tra il 2013 e il 2016 e ricoverati in terapia intensiva. Ad essere presi in considerazione sono stati i referti dei pazienti con un punteggio di gravità delle lesioni (Injury Severity Score, ISS) superiori a 15, ovvero con ferite in grado di causare disabilità gravi e in alcuni casi morte.
I pazienti di gruppo sanguigno 0 hanno mostrato di correre un rischio di morte significativamente maggiore rispetto agli altri. Il tasso di mortalità per emorragia tra questi feriti è stato del 28%, tre volte più alto rispetto ai pazienti di diverso gruppo sanguigno.
Le parole dei ricercatori al “Telegraph”
“L’emorragia è la principale causa di decesso nei pazienti con una trauma grave, ma gli studi sull’associazione tra i diversi gruppi sanguigni e questo pericolo sono davvero pochi in letteratura scientifica. Con il nostro studio volevamo testare l’ipotesi che la sopravvivenza ad una trauma fosse influenzata dal gruppo sanguigno.” Una possibile spiegazione potrebbe essere nel fatto “che le persone con sangue di tipo ‘0’ hanno livelli più bassi del fattore Von Willebrand, un agente coagulante che può aiutare a prevenire emorragie potenzialmente letali“, concludono i ricercatori.