In un post sul suo blog, diventato virale nel giro di poche ore, Giovanni Arduino, scrittore e traduttore, annuncia il suo “arrivederci” alla traduzione dei libri di Stephen King. Una voce quella di Giovanni che per oltre otto anni ha reso possibile godere al meglio del genio letterario di King. Una traduzione fatta con un’attenzione straordinaria che nasce, non solo dall’immensa cultura di Giovanni Arduino, ma da un approccio alla vita e alla cultura pop che fanno, e hanno fatto di Giovanni, il traduttore ideale di un personaggio enorme come Stephen King. Il problema però è che, come le favole ci insegnano oltre che la storia, quando due Re si incontrano difficilmente i loro rapporti rimarranno stabili e amichevoli nel tempo, a meno che non ci siano figli da far sposare fra loro ma anche in quel caso la tregua non è quasi mai duratura.
I due Re
Giovanni Arduino non è infatti un solo e “semplice” traduttore ma uno dei pochi e veri intellettuali Italiani. Persona di sterminata cultura che ha, nel corso della sua vita, seguito tutti gli aspetti che vedono la nascita di un libro. Dalla curatela alla immancabile scrittura. Con una sensibilità rara e un evidente amore per l’editoria, settore non scevro da baratri osuri più spaventosi dei mostri Kinghiani che Giovanni ha tradotto negli anni, Arduino si trova oggi a lasciare il King scrittore perché esso stesso Re con una personalità e una capacità critica notevole. E se in una partita a scacchi il Re Nero e quello Bianco sono gli unici pezzi che devono sempre essere distanziati da una casa, anche nella vita e in editoria due Re arriveranno prima o poi a prendere distanza uno dall’altro. Certo il dispiacere è quello di aver perso il migliore traduttore italiano di King di tutti i tempi ed egoisticamente avremmo voluto davvero vederlo impazzire, al pari di Truman Capote, davanti quella tastiera all’ennesimo gioco di parole da trasportare in modo efficace nella nostra lingua. Ma così come a poker avere una mano con due Re non significa affatto certezza di vittoria (basta un tris di due per perdere il piatto) la speranza è quella di vedere “Re Giovanni” vicino ai suoi estimatori e lettori con nuovi progetti, nuovi libri o con qualunque altra cosa la sua creatività riuscirà a partorire. Nell’attesa di un successore degno di questo nome, buona fortuna ragazzo ne avrai bisogno, tentiamo di superare il disagio del momento recuperando qualcuna delle #piccoleferitequotidiane, i microracconti che ogni giorno appaiono sul suo profilo facebook e che ci fanno sanguinare quel tanto che basta per comprendere meglio l’orrore del quotidiano. Dio salvi sempre il Re, anzi i Re.
Andrea Lupoli