“Il 35% dei minorenni da’ il proprio numero di cellulare agli estranei conosciuti in Rete. Se contattati, il 20% da’ la disponibilita’ all’incontro. Diamo degli strumenti agli studenti per aiutarli a difentersi. Fare prevenzione significa fare informazione”.

‘Media & minorenni: quali pericoli, come prevenirli. Docenti consapevoli, genitori responsabili’

Le parole di Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva

Cosi’ Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva, intervenendo all’incontro ‘Media & minori: quali pericoli, come prevenirli. Docenti consapevoli, genitori responsabili’, promosso questa mattina dal Corecom Lazio e dall’Istituto comprensivo ‘via P.A. Micheli’ a Roma, nel Plesso Guido Alessi. “Noi adulti arriviamo sempre ultimi anche se siamo dentro le scuole- continua lo psicologo- dobbiamo essere consapevoli di dove stanno i ragazzi e dove siamo noi. Un conto e’ quello che puo’ fare la famiglia, un altro quello che puo’ fare la scuola. I giovani sono divisi tra queste due realta, la terza e’ il mondo di internet”. Castelbianco vede 5.000 genitori l’anno e ai padri pone sempre la stessa domanda: ‘Quanto tempo trascorrete con i vostri figli?’. Possiamo dire che su 100 genitori solo il 15% trascorre un’ora la settimana con i figli”.

Sul sito di informazione rivolto ai giovani, diregiovani.it, c’e’ lo sportello di supporto online ‘Chiedilo agli esperi’ dove adolescenti e giovani adulti possono chiedere informazioni e sostegno.

“Quando si verificano situazioni di bullismo e’ necessario allontanare i bulli e non la vittima. Adesso i dirigenti sono obbligati a segnalare i casi di bullismo e noi adulti- rimarca lo psicologo- dobbiamo dimostrarci saldi, perche’ i ragazzi non credono che i bulli siano delle vittime”. Per trasformare l’aggressivita’ dei giovani Castelbianco propone di realizzare nelle scuole attivita’ fisiche aggreganti: “Dal teatro ai balli di gruppo, perche’ e’ piu’ difficile picchiare qualcuno se ci hai ballato insieme”. Inoltre consiglia agli adulti di “trovare un equilibrio per far vivere bene la scuola ai ragazzi, garantendogli il tempo necessario per giocare e realizzare i loro bisogni”.