All’estero due terzi dei prodotti alimentari del Made in Italy sono contraffatti. Questo danneggia non poco l’economia italiana, che risente di un mercato estero fortemente viziato dalle imitazioni agroalimentari.

La Coldiretti accusa l’Unione Europea di non preoccuparsi del danno economico per l’Italia

“E’ inaccettabile che il settore agroalimentare sia trattato dall’Unione Europea come merce di scambio negli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò’ comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale.” Lo ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che all’estero sono falsi più di due prodotti alimentari di tipo italiano su tre e le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero più che triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale, con l’Italia che ha raggiunto nel 2017 il record dell’export agroalimentare con un valore di 41,03 miliardi”.

USA e Australia i maggiori produttori di cibo contraffatto

Il cosiddetto “Italian sounding” colpisce in misura diversa tutti i prodotti, dai salumi alle conserve, dal vino ai formaggi. Non solo, anche extravergine, sughi o pasta e riguarda tutti i continenti. In realtà a differenza di quanto avviene per altri articoli come la moda o la tecnologia, a taroccare il cibo italiano non sono i Paesi poveri, ma soprattutto quelli emergenti o i più ricchi a partire proprio dagli Stati Uniti e dall’Australia. In testa alla classifica dei prodotti più taroccati secondo la Coldiretti ci sono i formaggi partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano con la produzione delle copie che ha superato quella degli originali. Come ad esempio parmesao brasiliano, reggianito argentino fino al parmesan diffuso in tutti i continenti.

Salumi e formaggi i prodotti più imitati

Ma ci sono anche le imitazioni di Provolone, Gorgonzola, Pecorino Romano, Asiago o Fontina. Tra i salumi sono clonati i più prestigiosi, dal Parma al San Daniele, ma anche la mortadella Bologna o il salame cacciatore. Anche gli extravergine di oliva o le conserve come il pomodoro San Marzano che viene prodotto in California e venduto in tutti gli Stati Uniti. Dal Bordolino argentino nella versione bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore al Kressecco tedesco, ma anche il Barbera bianco prodotto in Romania e il Chianti fatto in California, il Marsala sudamericano e quello statunitense. Questi sono solo alcuni esempi delle contraffazioni e imitazioni dei nostri vini e liquori più prestigiosi, conclude la Coldiretti.

 

Fonte DIRE