Diplomati magistrali, ora la politica scende in campo. Dal silenzio assordante durato anni ed anni, con provvedimenti sconclusionati e spesso in contraddizione tra di loro, alla chiamata alle armi per difendere maestre e maestri che dallo scorso 28 Aprile stazionano in presidio permanente davanti al MIUR, portando avanti un drammatico sciopero della fame che andrà avanti finché non si avranno certezze circa un decreto ministeriale che sani una situazione che sta assumendo i contorni di una lotta di classe.
Ebbene sì, troppo spesso in situazioni come questa, dove rischiano il posto di lavoro e la salute più di 50mila famiglie italiane, si rischia di sfociare nella deriva della guerra tra poveri. Se qualcuno tra i decisori politici comincia ad occuparsi della vicenda, tanti colleghi si mostrano ostili e intransigenti nell’espressione delle loro posizioni, come il Coordinamento Nazionale TFA, che dice: “Il caso dei diplomati magistrali non esiste, è solo il frutto di una strumentalizzazione mediatica e politica che vorrebbe far passare per urgenti e necessarie delle misure che in realtà andranno soltanto a privilegiare chi urla più forte, calpestando una volta di più i diritti degli altri docenti abilitati. Ovvero di coloro che hanno superato delle prove pubbliche e sostenuto dei percorsi molto più specifici e formativi di un diploma di scuola superiore. Attenzione: non stiamo parlando di casi di individui eccezionali o “overachievers”, ma di quello che da anni dovrebbe essere lo standard professionale per insegnare nella scuola pubblica”.
A fronte della presa di posizione degli “abilitati”, si riscontra interesse politico quasi trasversale sulla vicenda. “E’ una vicenda drammatica quella che coinvolge oltre 40mila insegnanti con diploma magistrale, di cui circa 7mila già in ruolo, a rischio licenziamento immediato. Ma è solo la punta dell’iceberg di un problema strutturale del nostro sistema scolastico a cui la ‘Buona Scuola’ di Renzi ha dato il colpo di grazia”. Così Roberta Lombardi, capogruppo del M5S in Regione Lazio e già deputata in Commissione Lavoro.
Un intervento immediato del Governo e in particolar modo del Ministro dell’Istruzione. E’ quanto chiesto a gran voce dai senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini in testa, per mettere mano alla situazione dei diplomati magistrali.
“Il ministro dell’Istruzione e il governo tutto – spiegano i Senatori – pongano riparo alla recente sentenza del Consiglio di Stato che, di fatto, getta sul lastrico 55 mila insegnanti precari in possesso del solo diploma conseguito prima dell’anno scolastico 2001/2002“.
Per ascoltare l’intervento della maestra Carla Traverso, intervenuta ai microfoni di Open Day dal presidio davanti al MIUR, clicca qui sotto