Quel discepolo ribelle ma vincente di Nick Bollettieri

Ha vinto tutto, fino all’oro olimpico di Atlanta nel 1996

 

 

André Kirk Agassi è stato uno dei giocatori di Tennis più forti di sempre. Nato a Las Vegas, Stato del Nevada, il 29 aprile del 1970, ha saputo vincere 60 titoli ATP e 8 tornei del Grande Slam, arrivando fino a guadagni superiori i 31 milioni di dollari, e a sponsorizzazioni da capogiro fino a 150 milioni.

Agassi è stato uno dei soli 8 giocatori che in carriera sono riusciti a vincere tutti i tornei del Grande Slam: in questa ristretta lista, ci sono Don Budge, Roy Emerson, Rod Laver, Fred Perry, i contemporanei Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic. Con la differenza che lo statunitense è stato il primo a vincere tutto su tre diverse superfici, prima dei magnifici tre appena nominati.

E con un dato ancora più importante, per comprendere la sua immensa grandezza. Agassi è stato il primo e unico a vincere i quattro tornei del Grande Slam, e insieme, l’oro olimpico, la Coppa Davis e il torneo ATP World Championship.

Della famiglia Agassi va ricordata una cosa: André e i 3 fratelli, Rita, Philly e Tamy, sono cresciuti negli Stati Uniti, nazione materna. Il padre, Emanoul, è iraniano di origini armene e assire, che va a vivere in America dopo essere stato pugile alle Olimpiadi di Londra nel 1948 e quelle del 1952 a Helsinki. Riconosciuto cittadino USA il padre di André cambia nome e cognome diventando Mike Agassi, sposando Elizabeth Dudley. Il padre di Agassi sognava un futuro da campioni nel Tennis, e con André ci sarebbe riuscito: il figlio sarebbe divenuto uno dei più vincenti di sempre.

Da ragazzo a 14 anni André, con le conoscenze del padre, si allena con grandissimi campioni quali Ilie Nastase e Jimmy Connors: lascia Las Vegas e va a studiare Tennis alla scuola in Florida di Nick Bollettieri. Che in quegli anni avrebbe fatto maturare campioni assoluti quali Boris Becker e Monica Seles, oltre all’incostante Jennifer Capriati.

Agassi arriva tra i professionisti nel 1986, a soli 16 anni, giocando il primo torneo a La Quinta, California. L’esordio lo vede vincere con John Austin e perdere al secondo turno da Mats Wilander: al termine della stagione è il numero 91 nella classifica mondiale.

Nel 1987 vince il primo torneo a Itaparica, Brasile, e perde la finale di Seul. A 17 primavere Agassi è numero 25. E’ sbocciato un talento indiscusso. Nel 1988 vinse 6 tornei dei 43 giocati arrivando al primo milione di dollari. Questo perché l’americano giunge in semifinale all’Open di Francia e agli US Open. Ed entra nei primi 10.

Agassi lavora sull’immagine, si costruisce quella di ribelle: porta i capelli lunghi e veste maglie dai colori sgargianti. Un look che manda in bestia Nick Bollettieri, che lo accontenta iscrivendolo ai tornei più importanti senza farlo ulteriormente restare nell’accademia, dove continuare a sopportarlo sarebbe deleterio, per gli altri allievi.

Il 1989 vede Agassi arrivare di nuovo alla semifinale degli US Open ma vince solo il torneo di Orlando e perde la finale di Roma da Alberto Mancini.

Il miglior periodo lo vive dal 1990 al ’96.

Nel 90 perde il Master a Indian Wells da Edberg in 4 set. La rivincita la consumerà a Key Biscayne, con lo svedese. Poi perde due finalissime, a Parigi da André Gomez, agli US Open da Pete Sampras, nella prima sfida di un duello durato oltre 10 anni. Si rifà a Washington e ai Masters di Francoforte. Si ripete, nel 1991, nella capitale a stelle e strisce, e torna a giocare la finale a Parigi, ma questa volta gli toglie la soddisfazione più rilevante Jim Courier. A Wimbledon esce ai quarti, addirittura al primo turno, a Flushing Meadows.

La più grande gioia è datata 1992. André Agassi vince a Wimbledon superando il tre volte campione dell’erba londinese Boris Becker, ai quarti: batte John McEnroe anche lui tricampione. In finale l’americano vince con Goran Ivanisevic. E trionfa a Londra come ad Atlanta e alle Master Series di Toronto.

Nel 1993 per un infortunio al polso il rendimento è limitato coi soli successi di San Francisco e Scottsdale: ai quarti a Wimbledon lo elimina Pete Sampras, che avrebbe vinto quell’edizione.

Nel 1994 si ripete a Scottsdale ma va fuori subito a Parigi e Londra. Vinse gli ATP Master Series a Toronto e gli US Open.

Ma è il 1995, l’anno migliore, in cui conquista 7 titoli a cominciare dall’Australia, dove batte Pete Sampras, dopo essersi presentato con la testa rasata, a voler raccontare di essere cambiato. Si sarebbero incrociati altre 4 volte con 2 successi a testa. Vero è che Agassi vince i Master Series, a Cincinnati, a Key Biscayne e Toronto, ma soprattutto è determinante nella vittoria degli Stati Uniti in Coppa Davis. Nella finale degli US Open questa volta Sampras se la prende lui, la rivincita.

Agassi è il numero 1 al mondo e resta in vetta per 30 settimane, poi spodestato da Thomas Muster.

Nel 1996 Agassi è uno dei più attesi ma vince solo due tornei, e il punto più alto è il successo olimpico di Atlanta.

Nel 1997 André si unisce in matrimonio con la bellissima modella e già attrice Brooke Shields, dedicandosi più alla vita mondana che ai campi di tennis. Infatti scivola al 141° posto, al massimo risalendo al 122°. Nel 1998 l’unione va in crisi e lui riparte da zero, cambia gli atteggiamenti nei confronti del pubblico che lo ripaga con tanto affetto. E vince 5 tornei tornando 6° nella classifica mondiale.

Chi lo dava per finito deve ricredere. 1999: Agassi torna in maniera prepotente tra i grandi del Tennis. Vince il Roland Garros con una clamorosa rimonta su Medvedev. E’ il primo e a oggi unico ad aver vinto i 4 tornei del Grande Slam, la medaglia d’oro olimpica nel singolo, la Coppa Davis e l’ATP World Championship. Un’impresa che lo avrebbe legato alla futura moglie, Steffi Graf, talentuosa tennista tedesca. Nello stesso anno arriva in finale a Wimbledon ma vince Sampras per 3 set a zero. Passano due mesi e Agassi vince gli US Open superando Todd Martin: è di nuovo primo al mondo. Stavolta ci resta 52 settimane.

Nel 2000 va in finale in Australia e supera il talento russo Kafelnikov. Ma sarà una stagione ben al di sotto delle attese. Gustavo Kuerten, brasiliano, si prende la prima posizione. Nel 2001 a Indian Wells e Key Biscayne, e a Los Angeles. E’ fuori in semifinale a Wimbledon e nel quarto di finale perso in 4 set a New York con Pete Sampras; una gara considerata una delle più belle partite di sempre.

Nello stesso 2001 sposa Steffi Graf dalla quale ha due figli.

Nel 2002 Agassi non può difendere, per un infortunio, il titolo degli Australian Open: ma vince i Master Series a Key Biscane, a Roma e Madrid. Perde la finale degli US Open con Sampras in 4 set. Alla fine della carriera Pete avrebbe battuto 20 volte a 14 André.

Nel 2003 Agassi conquista il suo 8° e ultimo titolo del Grande Slam, in Australia. A marzo si aggiudica la sesta volta i Master Series; ad aprile è ancora numero 1 al mondo, il più anziano a 33 anni e 13 giorni. Cede lo scettro solo 2 settimane a Lleyton Hewitt ma lo riprende il 16 giugno. In tutto ha detenuto per 101 settimane, quasi 2 anni, il primato nelle classifiche ATP.

Poi Ferrero lo supera agli US Open e nella finale della Masters Cup è battuto da Federer. Al termine dell’annata Agassi è il numero 4.

Il resto lo vede impegnato a 34 anni ma lui vince a Cincinnati una nona volta i Masters Series. Finisce la stagione 8° in graduatoria toccando le 800 partite vinte. Nel 2005 esce ai quarti, in Australia, per mano del nuovo re del tennis mondiale, lo svizzero Roger Federer.

Agassi riparte con entusiasmo e vince la 4° volta il Torneo di Los Angeles. Arriva in finale a Flushing Meadows ma vince Federer. Lascia l’attività agonistica il 3 settembre 2006, all’Arthur Ashe Stadium quando un giovane tedesco, Benjamin Becker, lo elimina. Il saluto a mo’ di standing ovation è stato da brividi, durata parecchi minuti. Federer di recente, nel 2018, ha superato il suo precedente record di anzianità in vetta alla classifica mondiale.

Il 9 luglio 2011 Agassi è inserito nella International Tennis Hall of Fame.

Nel 2017 dall’Open di Francia diventa il nuovo allenatore di Novak Djokovic.