Il tasso di occupazione è ai livelli pre-crisi. Il tasso di disoccupazione resta all’11%. I giovani senza lavoro scendono al 31,7%, circa un punto in meno rispetto a febbraio. Diminuiscono anche gli inattivi, attualmente al 34,3%.
«La ripresa dell’occupazione nell’anno in corso, dopo la battuta d’arresto osservata a fine 2017», conferma l’Istat
I dati sull’occupazione e la disoccupazione sono positivi. In base a quanto evidenziato dall’Istat, nel mese di marzo il tasso di disoccupazione generale resta all’11%, continuando a scendere di livello da settembre 2012. Aumentano gli occupati +62mila, rispetto al mese di febbraio, mentre si registra un calo degli inattivi, -104mila. Il rapporto tra gli occupati e la popolazione in età lavorativa è al 58,3%, un incremento di 0,2 punti percentuali rispetto allo scorso mese. Un livello mai raggiunto prima dell’ottobre del 2008.
Dopo i livelli di fine 2014, la disoccupazione -conferma Istat- è scesa «sui livelli della seconda metà del 2012, ancora 5 punti percentuali sopra al livello pre-crisi. Sensibile il calo dell’inattività, sia maschile sia femminile, che tocca negli ultimi mesi i livelli minimi».
Aumentano gli occupati, ma questi dati riguardano esclusivamente i lavoratori a termine (+323mila), mentre diminuiscono i permanenti (-51mila) e gli indipendenti (-81mila).
Migliorano i dati relativi ai giovani
Scende anche la disoccupazione giovanile, tra i 15 e 24 anni, al 31,7%, registrando il tasso più basso da dicembre 2011. Scomponendo i dati in base all’età si evince come, differentemente dai dati degli anni passati, sia in crescita la quota di under 35. Tra i 15 e i 34 anni, gli occupati aumentano di 68mila unità.
Crescono anche gli occupati tra i 50 e 64 anni (+391 mila), mentre in calo la fascia tra 35 e 49 anni (-59mila).
A livello tendenziale, cioè sull’arco dell’intero anno, il dato resta ampiamente positivo sia per le donne che per gli uomini. Rispetto al mese di marzo 2017, il dato maschile degli occupati sale di 127mila unità e quello delle donne di 63mila.