L’avvocato Marco Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro e legale rappresentante della famiglia, è intervenuto ai microfoni di Legge o Giustizia su Radio Cusano Campus per commentare le intercettazioni pubblicate sui media tra due dei tre nigeriani arrestati per la morte della nipote.
Nuove intercettazioni sull’omicidio di Pamela
“Per onore di verità devo dire che non sono a conoscenza di queste intercettazioni ma ho letto quello riportato dalle varie cronache – ha esordito Verni – purtroppo capita sovente in questo processo che l’avvocato della famiglia apprenda notizie prima dalla stampa che da fonti ufficiali. Infatti abbiamo già denunciato una fuga di notizie che rischia di compromettere le indagini. Queste due persone hanno già dimostrato di non essere di primo pelo, se non altro per il contenuto delle loro stesse dichiarazioni; non è quindi, improbabile pensare che potessero pensare di essere intercettati e quindi di aver detto queste cose per riversare la responsabilità sul principale indiziato. E’ chiaro, nessuno vuole incolpare qualcuno e rispettiamo sempre il principio di presunzione di non colpevolezza e la fase processuale cui ci troviamo però si denota comunque un quadro raccapricciante, di una delinquenza e di una criminalità molto efferata, che peraltro ci siamo importati da noi”.
Intimidazioni agli interpreti
Verni racconta che una interprete dei nigeriani ha lasciato l’incarico per paura: “Questa efferatezza si collega anche a quanto dichiarato dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, Giovanni Giorgio, nella sua ultima conferenza riguardo la circostanza della scomparsa della prima interprete che ebbe a tradurre gli atti processuali, e dell’impossibilità a trovarne altri perché impauriti dalle intimidazioni che potrebbero subire loro personalmente o tramite le loro famiglie. Tutto questo porta a connotare un sistema intimidatorio”.
Nessun contributo da parte dell’ambasciata nigeriana
Verni chiede uno sforzo alle autorità: “Mi domando l’ambasciata nigeriana che contributo abbia dato, perché giustamente ebbe subito a prendere le distanze e a condannare i fatti all’indomani di quanto compiuto da Luca Traini. La domanda che mi pongo è se ora l’ambasciata nigeriana stia mettendo a disposizione i suoi collaboratori per interpretare e tradurre gli atti processuali. Sarei curioso di sapere queste cose, in un clima di intimidazione e omertà che sembra aver coperto anche la comunità nigeriana di Macerata. Talaltro sarebbe curioso capire che fine abbia fatto la questione del pozzo degli orrori, ossia della fossa comune a Porto Recanati, all’indomani di quanto accaduto a Pamela. I due fatti sono collegabili, Pamela era destinata a far parte della fossa comune visto che, come sappiamo, tutti i suoi resti furono messi in due trolley e lasciati in un punto della strada dove potevano erano facilmente recuperati da qualcun altro? O esiste qualche altra fossa comune? Perché a questo punto ci si può aspettare di tutto visto il quadro raccapricciante”.
Il funerale il 5 Maggio a Roma
Sabato, a Roma, si celebreranno i funerali: “Finalmente dopo 3 mesi dal tragico epilogo, la famiglia avrà la possibilità di seppellirla, e di conseguenza un luogo dove piangerla e dove portarle un fiore. Abbiamo scelto il 5 di maggio perché è il giorno della Madonna alla quale Pamela era molto devota. Non scorderò mai l’immagine della fotografia dell’autopsia di Pamela, in cui aveva il rosario legato al polso. Il funerale si svolgerà alla Parrocchia di Ogni Santi vicino Piazza Re di Roma alle ore 11. La funzione religiosa avrà inizio alle 11. Mentre dalle 9 e 30 alle 10 e 30 chiunque potrà porgerle un saluto nella camera ardente della parrocchia.”