Trattativa Stato-Mafia, parla Antonio Di Pietro. Su Radio Cusano Campus le dichiarazioni dell’ex magistrato, raggiunto telefonicamente da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio nel corso del format ECG.
TRATTATIVA STATO-MAFIA, LE PAROLE DI DI PIETRO
“Una cosa è certa, io come Di Matteo sono convinto che ci vorrebbe un testimone di Stato, in grado di evidenziare cosa è accaduto in quel periodo, soprattutto con riferimento alla morte di Borsellino. Che Borsellino doveva essere ammazzato lo si sapeva bene, è stata una responsabilità di Stato molto grande lasciarlo così, da solo. L’inchiesta ‘mafiopoli’ portata avanti a Palermo si stava collegando con Mani Pulite”.
QUELL’ULTIMO INCONTRO CON PAOLO BORSELLINO…
“Quando il collegamento stava per scattare, ricordo che il giorno del funerale di Falcone mi incontrai personalmente con Borsellino. Mi chiese di fare presto, perché avevamo poco tempo a disposizione. Eravamo arrivati a un collegamento tra il sistema delle imprese che trainava il Paese a Nord e il sistema delle politica, che passava attraverso un’intermediazione mafiosa. Hanno fermato le indagini, armato pistole, chi lo ha fatto va individuato”.