Tre Coppe del Mondo, un meraviglioso Oro sotto il sacro fuoco di Olimpia, e due campionati iridati
Storia del Ciclista che batteva anche i migliori velocisti in volata
Paolo Bettini è stato un ciclista su strada e successivamente un dirigente sportivo. E’ entrato nella storia del Professionismo per tre grandissimi, indimenticabili acuti, figli di un lavoro tattico eccelso, svolto dai compagni di viaggio nella squadra nazionale per lui, duttile, tatticamente accorto e di raffinata intelligenza. E capace di grandi guizzi, sia in volata, al cospetto dei velocisti più pericolosi, sia in falsopiano, quando l’arrivo richiede quello scatto d’anticipo, nei confronti di chi prendeva parte alle fughe.
Paolo Bettini ha ereditato la grande passione per il ciclismo dal padre Giuliano sin da piccolo, quando cominciava a incuriosirsi, sul sellino delle due ruote. Frequenta il settore giovanile e ha la fortuna di mostrare il proprio valore e la sua buona tenuta atletica su diversi tipi di percorso.
Diventa professionista nel 1997, dopo un periodo da gregario di uno bravo come Bartoli nella Mapei, tra le squadre meglio costruite, sia per le corse a tappe che per quelle di un giorno, e per le classiche, quelle che ti permettono di entrare sui libri di Storia.
Infatti la prima grande vittoria Paolo Bettini la ottiene nel 2000 alla Liegi-Baston-Liegi, una delle più difficili gare della zona belga, area nel cuore dell’Europa che vanta una clamorosa tradizione, nel Ciclismo su Strada.
Nel 2003 arriva una seconda vittoria in una di quelle corse che la Storia, con la S maiuscola, la fanno: Bettini vince la Milano-Sanremo. Poi, non sazio, conquista il Giro del Mediterraneo, la HEW Cyclassics e la Clásica di San Sebastián. Una competizione che nei Paesi Baschi porta sempre corridori di valore da moltissime nazioni.
Tutti questi piazzamenti, una incredibile costanza di rendimento, all’estero come in Italia, permettono al valoroso ciclista toscano Paolo Bettini da Cecina, dal 2002 al 2004, di vincere tre coppe del mondo consecutive. E quelle si vincono a punti, se hai programmato ed eseguito bene, sul piano tattico e atletico, lo spartito delle tante corse inserite in una stagione agonistica.
Il 14 Agosto 2004 Paolo Bettini piazza la prima immensa stoccata. Vince la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene, con una grande gara costruita in salita e finalizzata su uno sprint finale prodotto a spese e danni di uno temibilissimo qual è Paulinho.
Il secondo grande acuto arriva in terra d’Austria, nella aggraziata Salisburgo. Siamo nel 2006, e l’Italia lavora tutta per lui, durante i diversi giri del circuito che vale il Campionato del Mondo.
Paolo Bettini è campione iridato. E’ lui, il più bravo, a capitalizzare quanto studiato a tavolino in sede di preparazione.
Dodici mesi dopo Paolo Bettini saprà piazzare un meraviglioso bis, vestendo ancora i panni di Campione del Mondo. Accade a Stoccarda, un capolavoro tecnico, motivazionale, atletico, tattico. Ascoltiamo la coppia Bulbarelli-Davide Cassani.
Nel cuore dei tanti tifosi di Ciclismo resta famosa anche la vittoria al Giro di Lombardia, dedicata al fratello scomparso pochi giorni prima. Un momento di grandissima partecipazione e commozione.
Nel 2008 non riuscì a difendere l’oro olimpico a Pechino e arrivò soltanto 18esimo. Nello stesso anno singolare esultanza alla Vuelta dove copre lo sponsor, reo di non avergli rinnovato il contratto.
Si ritira ufficialmente il 9 novembre 2008. Inizia quindi qui, per 3 anni e mezzo, il suo ruolo di Commisario Tecnico del ciclismo italiano.
Paolo Bettini resta uno dei personaggi di maggiore spessore, per l’umiltà mostrata sia da gregario che da punta di Diamante. E due volte è riuscito ad essere il bravo di tutti, al mondo.