Protesi Spalla e Ginocchio. L’intervento del Prof. Marco Maiotti (Primario di Medicina e Traumatologia dello Sport Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma) a “Genetica Oggi”, trasmissione condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

E’ un errore pensare che chi subisce operazioni alla spalla e al ginocchio non potrà più praticare sport?

Se si parla di interventi in cui non è possibile riparare ciò che è danneggiato e bisogna, quindi, sostituire l’articolazione, solitamente si dice al soggetto che deve limitarsi a riguadagnare le funzioni della vita quotidiana, evitando attività di sovraccarico. Questo, però non è completamente corretto.

Per quale motivo è erroneo?

Innanzitutto, perché ormai esistono delle protesi con elementi biomeccanici che consentono una sostituzione minima della compagine ossea. Questi impianti non vengono più cementati, ma fissati  con sistemi più evoluti rispetto a 15-20 anni fa. Dato che spesso parliamo di pazienti relativamente anziani, la completa inattività potrebbe salvaguardare l’usura precoce, ma aumentare il processo di osteoporosi indebolendo la zona d’impianto.

Tutto questo ha generato dei miglioramenti nei tempi di recupero?

Questi design più moderni hanno due vantaggi: da una parte la durata della protesi è più lunga e dall’altra il recupero funzionale può essere consentito in termini più rapidi. L’immobilizzazione, consigliata dopo un intervento protesico, può essere notevolmente ridotta.

Quali sono le attività sportive consigliate?

Se parliamo dell’arto superiore (spalla) gli sport maggiormente consigliati sono: il nuoto, la bicicletta e quelle attività in palestra che non impegnano eccessivamente l’arto in questione.

Qual è la durata media delle protesi?

I tempi di durata si sono molto allungati. Per quanto riguarda la spalla, si può arrivare fino a 15 anni, mentre per il ginocchio anche a 20. Ad ogni modo, dipende dal tipo di protesi. Ci sono quelle totali, dove l’attività fisica deve essere più contenuta e quelle “parziali”, in cui invece deve essere maggiore.

 

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