Il marchese Abbate stronca Michele Serra. Ecco cosa ha detto al telefono con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus. 

IL MARCHESE ABBATE E L’AMACA DI MICHELE SERRA

“Solo coloro che hanno letto i romanzi di Cristina Comencini e hanno poi apprezzato i film di Francesca Archibugi secondo Serra sono in possesso di una vera educazione. Una certa sinistra virtuosa ha questa idea della cultura. La cultura per loro non è mai ribellione, non è mai rivolta, ma è compostezza, educazione, saper mettere bene il cucchiaio e la forchetta a tavola. Michele Serra è veramente convinto che se tu hai visto i film della Archibugi e letto i romanzi della Comencini sei una persona migliore. Dovremmo riscrivere la storia e dire che gli assassini del Circeo, Ghira, Izzo e Guido, non erano figli della borghesia romana, bensì ragazzi del Tiburtino terzo. Non è così, erano tre orrendi figli della borghesia. Questo taglia la testa al topo”.

SECONDO ABBATE C’E’ UN DISEGNO POLITICO DIETRO LE PAROLE DI SERRA

“Oggi purtroppo il figlio dell’operaio non riesce nemmeno a proseguire nel mestiere del padre. Oggettivamente, si è fermato l’ascensore sociale ed è inaccettabile. Ma un conto è dire questo, un altro è il moralismo di Michele Serra quando scrive quelle cose. Dietro quelle parole c’è un progetto politico che porta anche i colleghi di Serra come la Archibugi e Virzì ad andare all’assemblea del Pd. Vanno lì perché vogliono aprire le porte a Carlo Calenda, persona della Roma tra Parioli e Quartiere Trieste. E invece la sinistra dovrebbe innalzare la bandiera rossa in nome della ribellione degli ultimi e delle classi subalterne”.