Il tempo della solitudine, di Masal Pas Bagdadi, è un groviglio di ricordi e racconti. I protagonisti, adulti, inquilini di una casa di riposo, rivivono la gioventù, l’infanzia, spesso dolorosa. Nel libro, l’età adulta sembra coincidere con quella infantile: entrambi sono momenti della vita che rendono le persone dipendenti da altri. “Sono dovuta scappare alle persecuzioni ebraiche, dopo lo shock dell’abbandono mi sono rifugiata nei ricordi della famiglia. Tornare al passato significa ripararsi negli affetti, la memoria ci salva. Col tempo cancelliamo le negatività perché non vogliamo vederle. Ad esempio, nei momenti difficili parlo con mia mamma che non c’è più, da anni. Il rifugio è quel luogo dove siamo stati bene”, ha confessato Masal Pas Bagdadi, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus.
Le mogli col tempo diventano mamme
Il tempo della solitudine ci fa vivere i cambiamenti dei ruoli, a cui la vita naturalmente ci sottopone. “Si nasce bambini e si diventa adolescenti, con l’età adulta arriva il momento della genitorialità. Segue l’età adulta, la vecchiaia e la fase della dipendenza da qualcun’altro. La nostra vita è una sequenza di ruoli. Quando i genitori diventano bambini, i figli diventano genitori: è la natura umana. Quando, invece, ci capita di incontrare persone che hanno avuto figli, ma che non sanno essere genitori, abbiamo a che fare con persone psichicamente infantili”, ha affermato l’autrice.
I ruoli della vita
“Nel tempo svolgiamo tanti ruoli. I bambini quando sono piccoli giocano tutti i ruoli della vita: fanno i genitori, fingono di andare a lavorare, di fidanzarsi. E’ un esercizio della vita infantile legato alle persone che possiamo diventare. E’ un modo per elaborare la vita davanti a noi. Ci sono figli che imboccano i genitori con affetto, senza disgusto e senza minimizzare quei genitori che hanno dato tanto nella vita. Si restituiscono cure ricevute.”